Una protesta che serve a richiamare l'attenzione delle istituzioni sui problemi che attanagliano i cittadini e l'intera città di Roma e per anticipare il possibile rincaro della Tari nei prossimi mesi. Un timore che spinge i cittadini a prender parte all'iniziativa dal sapore ironico ma drammaticamente vero. Nella "grotta del degrado" con tanto di bue e asinello, si attenderà la nascita di Gesù, spiega il Codacons promotore dell'iniziativa, che vedrà l'originale giaciglio della natività, colmo di spazzatura al posto della più consueta paglia. Un atto voluto per rappresentare lo stato disastroso delle strade e dei marciapiedi della capitale, sempre più simili a singolari percorsi ad ostacoli su cui i cittadini praticano gincane tra rifiuti. Non solo tradizione con il bue e l'asinello, ma anche una novità. Tra i due animali simbolo del presepio, non mancherà il cinghiale, animale divenuto ormai un simbolo di degrado per i romani, che sovente ne incontrano esemplari prontamenti riportati dalle cronache cittadine. Pronti anche i classici zampognari che accompagneranno con la loro musica l'arrivo dei Re Magi, dotati a loro volta di speciali maschere antigas contro lo smog e l'inquinamento dell'aria. Saranno proprio i tre magi a portare in dono al posto dell'oro, dell'incenso e della mirra, una sorpresa utile a risolvere le criticità della città, dalle buche, all'ormai sempre più rara raccolta di rifiuti.
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