Da Hollywood a Cinecittà, le "voci" delle star fanno festa con il premio al doppiaggio

Da Hollywood a Cinecittà, le "voci" delle star fanno festa con il premio al doppiaggio
di Lucilla Quaglia
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 19 Dicembre 2018, 11:55 - Ultimo aggiornamento: 12:09

Le voci dei più grandi divi di Hollywood star per una sera al Parco della Musica. Viavai di volti noti, lungo le scale della Sala Sinopoli, per i dieci anni del Gran Premio Internazionale del Doppiaggio, celebrati con le musiche più suggestive di alcuni dei musicisti che hanno fatto la storia del cinema: da Nicola Piovani, Andrea Guerra e Franco Micalizzi fino a Claudio Simonetti e Bungaro.
 

 


Nel parterre di stelle si riconoscono le bellisse attrici Elena Sofia Ricci con il marito, il musicista Stefano Mainetti, Francesca Valtorta, Maria Rosaria Russo con il marito regista Giulio Manfredonia. La giovane Lavinia Andolina, in corto nero, saluta l’attore-cantante Marcello Maietta, Fabrizio Parenti e l’avvocato Andrea Miccichè, presidente Nuovo Imaie. Molto ammirata la bionda Martina Menichini, in elegante completo pantalone di lurex, doppiatrice e fidanzata di Raffaele Carpentieri, premiato nel corso del gran gala del 2016.

«Il mondo dell’audiovisivo - spiega Filippo Cellini, ideatore e organizzatore del premio - è cambiato a livello globale con l’avvento delle nuove piattaforme di streaming e la crescente diffusione di film e serie televisive internazionali: la domanda di doppiaggio italiano è in continuo aumento». Applaude Lino Patruno. Sul palco si avvicendano Pino Insegno e Monica Marangoni, alla conduzione, e poi Maria Pia Calzone, che premia. Standing ovation per i musicisti Piovani, Bungaro, Guerra, Micalizzi, Mainetti e Simonetti, in sala e molto commossi. Risuonano nell’aria le inconfondibili note de “La finestra di fronte”, ”Metti una sera a cena”, “Lo chiamavano Trinità” e “L’ultima neve di primavera”, a cura della Paolo Vivaldi soundtrack ensemble.

Un’orchestra di undici elementi che arricchisce la scaletta con la sua classe e maestria. «I doppiatori italiani - prosegue Cellini - sono i migliori e tutto il mondo ci riconosce questo primato. Il nostro compito, come manifestazione di punta del settore, è continuare a garantire che il livello di qualità sia e rimanga sempre d’eccezione». «La categoria - conclude Insegno - ha trasformato questo lavoro in una vera e propria arte». E poco dopo riceve il premio come miglior doppiatore protagonista per il film “La forma dell’acqua”, nel ruolo del Colonnello Richard Strickland. Film che vince anche nella sezione miglior movie.
E sono lunghi applausi al talento e alla creatività. Ed è sempre il cinema il grande protagonista.

© RIPRODUZIONE RISERVATA