La metà del campione è stata accarezzata prima dell'esame e ha mostrato il 40% in meno di attività legata al dolore (misurata attraverso specifici indicatori ematici) nel cervello. «Il tatto sembra avere un potenziale analgesico senza il rischio di effetti collaterali», evidenzia l'autore Rebeccah Slater. Lo studio ha anche rilevato qual è la velocità perfetta per lenire il dolore dei bimbi: bisogna 'percorrerè circa 3 cm di pelle al secondo. E la buona notizia è che «i genitori accarezzano i loro bambini in modo intuitivo proprio a questa ottimale velocità», assicura Slater.
«Se riusciremo a capire meglio le basi neurobiologiche di tecniche come il massaggio infantile, potremo dare i giusti consigli ai genitori su come confortare i loro bambini».
Questa velocità di accarezzamento - spiegano gli autori sulla rivista “Current Biology” - attiva una classe di neuroni sensoriali nella pelle chiamati C-tattili, che in precedenza hanno dimostrato di guidare il dolore negli adulti. Ma non era chiaro se i bambini avessero la stessa risposta o se questa si sviluppasse nel tempo. Slater è convinta che questa ricerca possa spiegare prove finora solo aneddotiche del potere calmante di pratiche basate sull'impiego del tatto, come il massaggio infantile o il cosiddetto contatto “pelle a pelle”, per cui i bambini prematuri sono tenuti addossò alla mamma e al papà per più tempo possibile sia per incoraggiare il legame genitore-bambino sia per ridurre il dolore.
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