Roma, scritte contro Pallotta, gli ultras: «Siamo stanchi». Stasera curva in silenzio 10 minuti

Scritte contro Pallotta, gli ultras: «Siamo stanchi». Stasera curva in silenzio 10 minuti
di Gianluca Lengua
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Domenica 16 Dicembre 2018, 14:38 - Ultimo aggiornamento: 16:32
Dopo la dura contestazione dei tifosi della Roma avvenuta nella notte per mezzo di decine di striscioni sparsi nella Capitale contro il presidente Pallotta, in mattina gli ultras della Curva Sud hanno spiegato con un comunicato il motivo della protesta: «Siamo stanchi, non riusciamo più a tollerare questa situazione dopo anni di menzogne, proclami di vittorie a destra e manca, promesse mai mantenute da parte di questo “Presidente” e della società “Roma 1927” come è ben impresso su uno stemma che non ci ha mai rappresentato, come non ci rappresenta chi è dal 2011 al comando della nostra vecchia cara Associazione Sportiva Roma 22 luglio 1927». Nel comunicato i tifosi elencano una serie di dichiarazioni rilasciate negli anni dalla proprietà americana che «ben rappresentano la superficialità con cui si è comunicato ai tifosi». Gli ultras poi proseguono: «Una sfilza di menzogne, che ha trasmesso negatività puntualmente anche all’ambiente tecnico, allenatore e giocatori che hanno preso l’AS Roma come una squadra di passaggio e non come un punto d’arrivo. Senza dare alibi a nessuno sia chiaro, ma l’incapacità di fare il proprio mestiere di Presidente e società hanno fatto sì che la Roma anno dopo anno cedesse sempre qualcuno dei suoi pezzi migliori, sostituiti spesso e volentieri con giocatori di minor valore, indebolendo la rosa, navigando a vista con acquisti il più delle volte inadatti.
Noi non possiamo più sopportare questo modus operandi, bugie dannose da parte di chi dovrebbe essere trasparente verso i propri tifosi».



STOP AL TIFO
Questa sera si giocherà Roma-Genoa allo stadio Olimpico e la Curva Sud ha deciso di restare in silenzio per 10 minuti: «Visto il perdurare di tutto ciò, abbiamo preso la decisione di non tifare e non esporre striscioni nei primi dieci minuti di Roma-Genoa, per dimostrare tutto il nostro disappunto. Dal minuto 11 torneremo a tifare, ma solo per il nostro orgoglio, per la nostra fede e per i nostri colori che difenderemo a denti stretti in qualsiasi situazione. Niente e nessuno potrà cambiare il nostro modo di essere, tantomeno una società di bugiardi patentati e incapaci. Modo di essere che non potrà mai essere capito dalla presidenza, perché non ha un prezzo, non è commerciabile, non è in vendita. Modo di essere che vuole essere cambiato nel profondo, deturpato di quello che da sempre è il nostro motivo di vanto: l’identità e l’appartenenza. Questo è il motivo del perché continueremo a sostenere e difendere in ogni dove i colori della nostra maglia, perché siamo “fucking idiots” e siamo felici di esserlo»
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