Garbatella, tabaccaio arresta il rapinatore: «Mi è salita la rabbia e gli ho dato una testata»

Garbatella, tabaccaio arresta il rapinatore: «Mi è salita la rabbia e gli ho dato una testata»
di Rosalba Emiliozzi e Alessia Marani
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Sabato 15 Dicembre 2018, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 17:42

Ha steso un rapinatore armato di roncola con una testata e lo ha rincorso per strada fino a farlo arrestare dalle volanti della polizia, mentre il complice gli sparava con la pistola per liberarlo. Scene da Far West alla Garbatella, dove un tabaccaio eroe ha affrontato due banditi e ne ha bloccato uno perché, dice, «ho visto in pericolo il mio lavoro».

«PENSAVO A UNO SCHERZO»
«Quando li ho visti entrare nel mio negozio con il passamontagna, pensavo fosse uno scherzo», dice Roberto Leandri, 53 anni, che ha accennato un sorriso, poi ha visto la pistola, i due che saltavano dietro al bancone e andavano verso le due casse. Uno aveva un'ascia, l'altro una semi automatica che all'inizio pensava potesse essere un'arma giocattolo. «Fermi, state zitti e alzate le mani». Nella tabaccheria di largo delle Sette Chiese, dove giovedì scorso alle 18,30 c'erano diversi clienti, è stato il panico. Già una decina di giorni fa, a Testaccio, un altro tabaccaio si era ribellato al rapinatore mettendolo ko con lo spray al peperoncino, mentre sempre giovedì pomeriggio un'altra rivendita di tabacchi è stata assaltata a Torre Maura, ma qui i malviventi l'hanno fatta franca.

Roberto Leandri, alla Garbatella, è rimasto freddo: «Avevo la pistola puntata addosso e gli ho dato tutti i soldi, lo stesso hanno fatto la commessa e mio figlio di ventotto anni». I rapinatori però non si sono accontentati: dopo aver preso il denaro, circa tremila euro, uno dei due si è diretto nel retro ed è uscito con un sacco nero per l'immondizia pieno di sigarette. E lì il tabaccaio non ci ha visto più. «Sembrava Babbo Natale, aveva un sacco sulla schiena, c'erano le sigarette che avevo portato in negozio la mattina. Mi è scattata la rabbia, ho visto il mio lavoro vanificato e gli ho dato una capocciata», racconta il commerciante nel suo negozio, ieri pomeriggio gremito di clienti. Tutti a chiedergli della rapina, ad ascoltare il suo coraggio di cui porta addosso i segni: tre punti in testa per un cazzotto e altri due punti sul gluteo, colpito di striscio dall'ascia. Roberto ha affrontato e rincorso i ladri facendone arrestare uno, mentre l'altro si è dileguato con parte dei soldi su uno scooter nero perdendo però il casco. «Ma tu senza armi gli sei andato addosso?», chiedono i clienti increduli.

L'INFERNO
Dopo la testata, l'inferno. Il rapinatore ha dato un cazzotto al tabaccaio, che ha spinto il malvivente verso la vetrina. Il complice ha sparato almeno un paio di colpi in aria - un proiettile si è conficcato nel soffitto e ieri la scientifica lo ha periziato - e i due sono scappati. Ma la fuga è durata poco. Leandri li ha rincorsi e ha acciuffato il rapinatore armato di roncola, lo ha bloccato in una piazzetta mentre il complice sparava di nuovo per cercare di liberarlo. Andrea A. 46 anni, di Albano, è stato arrestato dalla Polizia, avvisata dalla commessa.

Le volanti erano in zona: immediato l'intervento. Quando gli agenti sono arrivati, il rapinatore era faccia a terra, bloccato, con la roncola in mano: è stato portato in carcere. Il tabaccaio l'aveva già visto: «Ricordo che era venuto qui, forse a fare i biglietti per la Lazio». «Armi? Sono contro l'uso di pistole e fucili - ribatte Leandri - e non prenderò il porto d'armi». Ma chiede giustizia. «Spero che resti in carcere per sempre, non lo devono più far uscire».

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