Tartarughe marine contaminate dalle microplastiche: tracce nel 100% degli esemplari

Una tartaruga marina (foto Il Messaggero)
di Remo Sabatini
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Mercoledì 12 Dicembre 2018, 18:34
Il 100% delle tartarughe marine analizzate in tutto il pianeta e oggetto della Ricerca, sono risultate contaminate dalle microplastiche. Questo, il drammatico esito di una ricerca internazionale che ha visto la collaborazione di scienziati dell'Università britannica di Exeter, Greenpeace Research Laboratories e il Plymouth Marine Laboratory che hanno trovato tracce di microplastiche in tutti i 102 esemplari di tartarughe marine, di diverse specie, oggetto dello studio.

L'inquinamento di plastiche e microlpastiche che, da anni, sta ricoprendo la superficie di mari e oceani, è sempre più evidente e pericoloso per tutte le creature del mare. Tanto che, ormai e per tantissime specie marine, sembra essere divenuto tragicamente parte della catena alimentare.
Quasi fosse un anello, alieno e mortale, di quella catena che nutre le forme di vita del pianeta blu.
Impossibile, ad oggi, quantificare il reale danno alla vita marina, causato da questo tipo di inquinamento. 
Gli innumerevoli spiaggiamenti di balene e mammiferi marini, di pesci e tartarughe piene di pezzi di plastica nello stomaco e nell'intestino, non sono che la classica punta dell'iceberg di turno.

Isole sintetiche, formate da ogni genere di rifiuti umani, ognuna più estesa di un grande Stato europeo, continuano a galleggiare nel Pacifico, così come la "zuppa di plastica" mediterranea, della quale ci siamo occupati più volte in queste pagine, prosegue a foraggiare inconsapevoli abitanti del mare di casa nostra.
Così, mentre nelle riunioni internazionali dedicate al salvataggio di un pianeta che, dicono: "non può più aspettare", si prosegue a non decidere, la natura continua a morire.

E' notizia di queste ore poi, quella di come i cambiamenti climatici, causati dall'uomo, lo scorso anno abbiano portato a tutta una serie di eventi estremi in diverse parti del mondo.  Dal Bangladesh, al Mediterraneo fino alla Cina, quegli eventi catastrofici "sarebbero stati virtualmente impossibili senza il cambiamento climatico".
A dichiararlo, è il settimo rapporto "Spiegare gli eventi estremi da una prospettiva climatica", pubblicato sulla rivista Bams (Bulletin of the American Meteorological Society) e basato sulla Ricerca di 120 scienziati e ricercatori di 10 Paesi.
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