Riccardo De Palo
Lampi
di Riccardo De Palo

"La ricetta della mamma": in libreria un racconto inedito di Faletti, genio beffardo

"La ricetta della mamma": in libreria un racconto inedito di Faletti, genio beffardo
di Riccardo De Palo
2 Minuti di Lettura
Lunedì 10 Dicembre 2018, 21:25
Prima che un male incurabile lo portasse via, quattro anni fa, Giorgio Faletti è stato un uomo dalle molte vite: comico brillante e irresistibile, simbolo degli anni Ottanta, passato alla storia come il Vito Catozzo di Drive In; autore di canzoni e interprete a sua volta, a Sanremo con "Signor tenente", che gli valse (era il 1994) il premio della critica; attore di film di cassetta come "La notte prima degli esami"; infine, lettore appassionato di thriller al fulmicotone, e quindi a sua volta popolare scrittore di noir che riuscì a vendere quattro milioni di copie del suo bruciante romanzo d'esordio, "Io uccido". Quest'ultima attività fu di gran lunga la sua preferita; così è sempre un evento, quando spunta un inedito (o quasi tale), come "La ricetta della mamma", racconto breve appena pubblicato da La nave di Teseo. «Il Giorgio scrittore - scrive nella postfazione la vedova Roberta Bellesini, che ha condiviso quattordici anni con Faletti - era larger than life, più grande della vita, come ebbe a dire lo stesso Jeffery Deaver; e lui ebbe quasi un infarto, per essere stato descritto così da uno dei suoi miti. 

Ma la passione per la letteratura hard-boiled era sbocciata molto prima, dalla «famosa mansarda del nonno» in cui da ragazzino pescava libri di Raymond Chandler, Mickey Spillane, per arrivare più tardi all'autore de "Il collezionista di ossa", e ai gialli di Michael Connelly.

Faletti amava la vita vera, i personaggi reali; e - scrive ancora Bellesini - «è soprattutto nei racconti che Giorgio riversava il mondo in cui era cresciuto»: piccoli dettagli della sua vita di adolescente, oppure atmosfere familiari, scene di vita di provincia. Lo scrittore che veniva maltrattato da certa critica snob, che lo vedeva come un outsider, ebbe una volta modo di confrontarsi con chi lo aveva stroncato; e l'incontro ebbe una funzione quasi catartica. Accadde con Giorgio De Rienzo (scomparso nel 2011), incontrato alla serata finale di un premio letterario: l'ex cabarettista gli disse di avere notato (con piacere) di essere passato nella valutazione dal 3 al 4, e di prevedere quindi di avere bisogno di altri due romanzi per spuntare la sufficienza. Per arrivare al risultato agognato, ci mise un romanzo in più; ma è da simili traversie (totalmente scollate dal successo di pubblico) che va letto questo personaggio dal genio beffardo.

"La ricetta della mamma", il nuovo lavoro da cui è stato tratto un cortometraggio (sarà svelato il 15 dicembre all'Asti Film Festival), merita grande rispetto. Il sicario Mico Torre si introduce nell'appartamento di un manager donnaiolo, con l'obiettivo di uccidere il testimone che deve presenziare a un processo, nell'aula di un tribunale vicino. L'arrivo di un involto, contenente una lettera affettuosa e un piatto casalingo, costituirà una sorpresa inaspettata. Di mamma, si sa, ce n'è una sola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA