«C'era chi ci aveva attaccato per questo procedimento, mentre, come è stato dimostrato, era solo un modo - ha aggiunto Verna - per controllare la liceità di un comportamento. Non ci sono pregiudizi da parte nostra».
Quanto all'altro caso che tocca da vicino giornalisti e 5Stelle, il caso Di Maio e i suoi attacchi alla categoria e l'annuncio di tagli all'editoria, Verna ha aggiunto: «Si devono rassegnare, il giornalismo è fatto per i governati non per i governanti. Caro ministro (Di Maio, ndr), lei rappresenta il potere, di conseguenza deve cortesemente soggiacere alle regole della democrazia di cui l'informazione è un organo di controllo».
Il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha spiegato così durante l'assemblea davanti al ministero dello Sviluppo Economico, il no di Odg e Fnsi alla convocazione del ministro di Maio, fissata proprio per stamattina al Mise. I tagli al fondo per l'editoria «sono lineari e non tengono conto del compito dell'informazione di raggiungere tutti i cittadini. Non c'è nessun privilegio da parte di chi riceve il contributo di sostegno, è semplicemente una valorizzazione del pluralismo» ha aggiunto. Per Verna non ha senso sedersi a un tavolo «con chi dà i numeri senza voler fare un ragionamento critico. Per dirla in slang, 'cca nisciuno è fesso».
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