Due sono le ipotesi privilegiate. La prima riguarda l’errore umano, anche se l’autista dell’autobotte ha ripetuto ai carabinieri che ogni manovra per riempire la cisterna è stata regolarmente completata. La seconda, invece, non esclude un problema tecnico. Tra i possibili c’è il collegamento della manichetta dalla cisterna all’autobotte per scaricare il combustibile.
Gli indagati per omicidio colposo, ricordiamo, sono tre: Gianni Casentini di 45 anni, l’autista dell’autobotte, e i coniugi che gestiscono l’impianto Ip, Paolo Pettirossi di 62 anni e la moglie Maria Niro di 57.
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