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Due giorni fa tutto è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza in piazza Umberto a Gela e le indagini serrate dei carabinieri hanno portato l'indagata a costituirsi: è stata fermata per porto abusivo di arma e tentativo di omicidio. Un'azione violenta che era stata pianificata, sostiene l'accusa, perche la ragazza ha comprato il coltello a serramanico di quelli usati dai cacciatori il giorno prima in un negozio di ferramenta. La vittima è stata operata ed è fuori pericolo.
Le due ragazze frequentano lo stesso corso per estetista. L'accoltellatrice, su disposizione del procuratore per i minorenni di Caltanissetta, Laura Vaccaro, è stata portata nel carcere minorile nisseno. Dopo le botte e i calci e l'accoltellamento la ragazza prima di lasciare la piazza ha rovesciato il contenuto dello zaino della vittima per terra.
«Un gesto non istintivo ma premeditato», ha detto il sostituto della Procura minorile Stefano Strino. La sera del 3 dicembre la giovane indagata aveva incrociato per strada e inveito contro la rivale e, secondo gli investigatori, voleva avventarsi contro di lei, ma non era riuscita ad aggredirla perché l'altra si era allontanata. La mattina dopo è esplosa la violenza.
Nella conferenza stampa, stamattina a Caltanissetta, in cui sono stati diffusi alcuni dettagli sul caso, Strino ha aggiunto: «È un fatto che lascia inorriditi perché coinvolge due minorenni ed è dettato da motivi futili visto che parliamo di fidanzamenti tra minorenni che nascono e muoiono rapidamente».
«A Gela la videosorveglianza assume un ruolo fondamentale anche per far fronte a un tipo di criminalità diverso rispetto a quello che siamo abituati a combattere nella nostra provincia», ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Caltanissetta, colonnello Baldassare Daidone.
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