Foligno, Giostra della Quintana, quattro lance di Giostra appartenute al grande Marcello Formica saranno conservate al Museo Rionale Societas Juctorum del rione Giotti

Nella storica foto Amedeo Ciancaleoni a sinistra e Marcello Formica a destra
di Giovanni Camirri
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Giovedì 6 Dicembre 2018, 16:06
FOLIGNO - Quattro lance di Giostra appartenute al grande Marcello Formica saranno conservate al Museo Rionale Societas Juctorum. Donate al Museo del Nobile Rione Giotti da Mauro Formica, figlio del plurivittorioso cavaliere folignate, le lance saranno collocate accanto al Palio del 1963, frutto della prima storica vittoria ottenuta dal Giotti proprio grazie a Formica (su Briosa) in veste di Cavalier Animoso. Oltre a rappresentare un patrimonio di inestimabile valore e significato simbolico, in quanto appartenute al più grande cavaliere della storia della Giostra della Quintana di Foligno, le lance consentiranno di arricchire il percorso museale del Societas Juctorum, permettendo ai visitatori di apprezzare da vicino le differenze con le altre grandi Giostre d'Italia. Insieme alla lancia utilizzata al Campo de li Giochi di Foligno, infatti, saranno donate ed esposte le lance utilizzate da Formica nelle giostre di Arezzo, Ascoli Piceno e Faenza (in occasione delle due storiche disfide organizzate tra cavalieri faentini e folignati). Dopo gli abiti da sfilata donati dalla famiglia di Giacinto Candellori, l'abito da dama donato da Ambra Cenci unitamente al corredo di gioielli e altri cimeli donati da tanti rionali in questi anni, il Museo Rionale Societas Juctorum si conferma non solo come luogo della memoria di tutti i quintanari, non soltanto di fede giottina, ma anche come vero e proprio scrigno di cultura sociale, esempio unico nella città della Quintana. “Si tratta di materiale che la nostra famiglia conservava in casa – racconta Mauro Formica – Il desiderio di donarle al Rione Giotti è dovuto da un lato ai trascorsi di mio padre e dall’altro al fatto che il Giotti si è dotato di una struttura come il Museo. Inoltre tra la nostra famiglia ed il Rione Giotti c’è un legame particolare visto che sia io, nel 1972, che mio fratello Marco negli anni ’80, abbiamo corso una Quintana ciascuno proprio per il Giotti”. “A nome di tutto il Rione non posso che esprimere una profonda gratitudine verso Mauro e la sua famiglia – sono le parole di Alfredo Doni, priore del Nobile Rione Giotti – Conservare un patrimonio di così elevato prestigio e valore per noi non può che essere un onore, oltre che un vanto, che conferma quanto sia importante per la Quintana tutta il ruolo svolto dal nostro Museo come luogo di memoria e narrazione”.
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