Il parcheggio dei bus turistici dietro San Pietro diventa una discarica

Il degrado di largo Micara
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Giovedì 6 Dicembre 2018, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 22:20

Topi, siringhe, preservativi, bottiglie di vetro, buste dell’immondizia, rifiuti sparsi ovunque. E’ questa la condizione in cui versa il parcheggio riservato ai pullman turistici in via Gregorio VII. Uno scenario da film dell’orrore, una discarica a cielo aperto a pochi metri dal Vaticano, sotto gli occhi delle centinaia di turisti che ogni giorno si spostano da largo Micara per visitare la Capitale. Erba alta non curata, fazzoletti sporchi e buste piene di cibo non consumato sui marciapiede, cumuli di rifiuti abbandonati in terra ed anche vere e proprie torrette di immondizia che obbligano i residenti a compiere slalom pur di non inciampare in mezzo al degrado.

«La situazione è diventata ingestibile - spiega Andrea P., 35 anni, dipendente di uno dei bar che dista pochi metri dall’area parcheggio - spesso durante il giorno capita di vedere numerose persone che lanciano le buste dell’immondizia in mezzo al cespugli, facendo finta di niente. Di notte, invece, questo posto si trasforma in un luogo d'incontro per spacciatori e prostitute, rendendo l’area completamente inaccessibile ad un cittadino qualunque».
 

 


«Non ci sono i cestini e l’info-point è chiuso da anni», racconta Anna Fagaritti, residente nel quartiere Aurelio da oltre trenta anni. “Le uniche panchine rimaste sono diventate la casa di coppie di sbandati che non permettono a nessuno di avvicinarsi, lasciando i proprio vestiti sparsi ovunque e urinando in pubblico sulla strada. Abbiamo chiesto più volte al Comune di intervenire, ma nessuno ci ha ascoltato. Le condizioni sono diventate un problema anche igienico: chili di rifiuti ammassati attorno alle case possono provocare seri problemi a tutte le persone che abitano nei palazzi che affacciano sul piazzale».
 


«La situazione è imbarazzante - spiega Marco Pelagatti, uno dei portavoce del comitato Gregorio VII Roma - abbiamo segnalato agli organi municipali la situazione d’emergenza già diversi mesi fa, sottolineando come la pulizia dell’area non fosse sufficiente e che mancasse manutenzione e cura degli spazi. Hanno provveduto risolvendo il problema alla radice: hanno levato tutti i cassonetti ed i cestini, perciò ora i rifiuti invadono l’intero perimetro. Gli autisti dei pullman - continua Pelagatti -  urinano all’interno di bottiglie di plastica che poi vengono abbandonate a terra. Questo perché i servizi igienici non sono più funzionanti e nessuno si è attivato per ripristinarli. Siamo stanchi - conclude sempre il portavoce - nessuno si assume le proprie responsabilità, il Municipio XIII (M5S) punta il dito contro il Comune, che a sua volta scarica barile su altri enti interessati. Purtroppo però pagare sono sempre i cittadini». I problemi però non si limitano soltanto alle condizioni di degrado di largo Micara. I cittadini lamentano anche enormi problemi alla viabilità legati alla presenza di decine di bus turistici che ogni giorno intasano le vie del quartiere per scaricare i turisti nelle zone limitrofe a San Pietro.

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«L’unica soluzione rispetto a Largo Micara e ai problemi di viabilità legati alla circolazione dei pullman turistici - spiega la rete cittadini “Aurelio in Comune” -  è la valorizzazione della Stazione Aurelia come punto d'arrivo dei pellegrini con uno stop ai "torpedoni" prima dell'anello ferroviario. Una soluzione che quando erano all'opposizione era caldeggiata anche dal M5S e che ora sembrano aver dimenticato».

Sui fatti prende parola anche Carlo Pileri, portavoce nazionale di iConsumatori (Konsumer Italia e AECI): «Roma è una città che vive di turismo religioso e culturale eppure l’amministrazione capitolina sembra ignorarlo. Nei giorni scorsi è stata pubblicata la classifica delle città turistiche mondiali e Roma ha perso punti proprio per colpa del degrado e degli scippi. Non è normale che chi arriva per la prima volta a Roma sia obbligato a camminare tra i rifiuti, non può essere questa l’idea di città che vogliamo dare. Se si vuole davvero che i bus turistici non entrino più definitivamente in centro - conclude Pileri - almeno si garantisca che i parcheggi a loro dedicati siano puliti e sicuri».




 

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