L'iter del provvedimento è già iniziato e sono due i ddl in discussione in Commissione, quello della senatrice Maria Rizzotti (FI), adottato come testo base, e quello della senatrice Caterina Bini (PD). Elemento qualificante, chiarisce Rizzotti, è «l'introduzione del reato di istigazione a pratiche che provocano anoressia e bulimia, così da mettere a tacere blog e siti che fanno propaganda online ai disturbi alimentari. Riconoscerlo come reato è come 'imbavagliarè chi cerca proseliti attraverso la rete». Prevenzione e formazione sono gli altri punti cardine del testo. Avere medici di base, pediatri e insegnanti qualificati per riconoscere e affrontare i disturbi alimentari è fondamentale, tanto quanto l'informazione di genitori e giovani.
A ricordarlo sono state le associazioni dei pazienti che «hanno avuto un ruolo di primo piano nella stesura del testo», sottolinea Rizzotti. Risale a dieci anni fa il primo disegno di legge in materia ma stavolta l'intento bipartisan è quello di inviarlo presto in Aula. «Alcuni provvedimenti, come questo, - ha spiegato Pierpaolo Sileri, presidente della Commissione Sanità - non hanno colore politico. Va approvato il prima possibile perché i disturbi alimentari possono causare morti o conseguenze che durano tutta la vita. Per questo, cercheremo di licenziare il testo entro gennaio 2019». A dettarne l'urgenza sono i numeri. «Anoressia e bulimia - ha ricordato Bini - sono un fenomeno in aumento, di cui si registrano 8.500 nuovi casi ogni anno e che rappresentano la seconda causa di morte, dopo gli incidenti stradali, tra i giovani. È arrivato il momento di intervenire e speriamo di riuscirci in tempi rapidi».
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