L'Italia gufa la Juventus

Ronaldo e Mandzukic
di Mimmo Ferretti
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Mercoledì 5 Dicembre 2018, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:59
Non ci resta che gufare. Che non è né bello né sportivo, ma che aiuta a non morire di noia fino alla fine del campionato. Perché la Juventus, che dopo 14 partite ha già raggiunto quota 40 punti, appare in grado di vincerle tutte. E, allora, non resta che augurarsi (sportivamente parlando, sia chiaro) che la squadra di Max Allegri possa scivolare su qualche imprevisto e lasciare per strada punti e tracce di debolezza. Ragionamento che sarebbe banale fare se i bianconeri avessero all’orizzonte un appuntamento in stile allenamento (e in Serie A ne hanno tanti, quasi tutti...), ma che nella settimana che porta al Derby d’Italia, cioè alla sfida contro l’Inter terzo in classifica, forse si può abbozzare. 

MERITI E DEMERITI
Siamo alle solite: l’Italia pallonara che non tifa Juve, venerdì sera si metterà idealmente al fianco di Luciano Spalletti e dei suoi giocatori per tentare di dare ancora un senso a un campionato virtualmente (quasi) già chiuso. C’è molto di speranzoso, lo ammettiamo, in questo discorso, perché se anche dovesse toppare e perdere la partita contro l’Inter la Juventus avrebbe ancora un vantaggio importante nei confronti di chi insegue, Inter appunto e soprattutto Napoli. La squadra di Carlo Ancelotti, sotto parecchi aspetti, sta facendo una sorta di miracolo perché 32 punti non sono assolutamente pochi. Da altre parti, un punteggio simile probabilmente avrebbe garantito il primato in classifica: in Italia, però, con la Juventus acchiappatutto questo è impossibile. Questo, comunque, non impedisce al gruppo partenopeo di continuare a guardare verso l’alto, sperando. O gufando, fate voi. I bianconeri, per dirne un’altra, hanno già doppiato la Roma che in estate era stata pronosticata tra le protagoniste nella parte altissima della classifica. Attenzione: grande demerito della Roma di Eusebio Di Francesco, oltre che bravura della Juve.

IL CONFRONTO
Inevitabile, parlando di Juventus-Inter che verrà, non tirare in ballo Cristiano Ronaldo e Mauro Icardi e pronosticarli tra i protagonisti della sfida dell’Allianz Stadium. Il portoghese ha già firmato 10 reti, l’argentino 8 tirando entrambi due calci di rigore: il paragone assoluto tra i due vede svettare ancora nettamente lo juventino (e ci mancherebbe altro...), ma nell’economia delle rispettive squadre l’incidenza di Maurito nell’Inter non è assolutamente inferiore a quella di CR7 nella Juve. Che viaggia alla media di 1 gol a partita nelle ultime sette uscite della Juve in campionato: contro Udinese, Genoa, Empoli (2), Milan, Spal e Fiorentina (a secco solo contro il Cagliari). Icardi va in gol ogni 107’ (Ronaldo ogni 125’), ma centra la porta molto meno del portoghese: 14 i tiri nello specchio contro i 39 di Cristiano. Questo, però, non gli impedisce di essere davanti al pluri Pallone d’Oro per la percentuale, realizzativa: 27% contro 10%. Detto tutto questo, materiale per gufare c’è ma quando c’è di mezzo la Juventus (miglior attacco, 31 gol, e miglior difesa del campionato, 8) occorre andarci con i piedi di piombo anche con le gufate. Perché la Juventus non è soltanto CR7, mentre l’Inter è soprattutto Icardi. E la differenza non è cosa di poco conto, come testimonia la classifica.
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