Sandro Mayer, la figlia ricorda il giornalista: «È stato un grande padre e un nonno fantastico»

Sandro Mayer, la figlia ricorda il giornalista: «È stato un grande padre e un nonno fantastico»
2 Minuti di Lettura
Lunedì 3 Dicembre 2018, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 19:52
«Per me è stato unico. A Natale, con mio papà, quando ero piccola, facevamo sempre un presepe stupendo. Un ricordo bellissimo. Lo facevamo e lui ogni sera me lo faceva cambiare, mi raccontava la storia di tutti i pastori, ogni sera diversa. Questa cosa mi rimane nel cuore e io cerco di trasmetterla al mio bambino nel miglior modo possibile». A parlare, con la voce rotta dall'emozione, è Isabella, figlia di Sandro Mayer che a Storie Italiane di Eleonora Daniele su Rai1 ha ricordato suo padre pochi minuti prima dell'ultimo saluto alla Basilica San Babila di Milano. 

Sandro Mayer, i funerali nella chiesa di San Babila con una folla di amici e vip

«Come nonno era molto legato a Gabriele - aggiunge Isabella - . Gli aveva già trasmesso la passione per gli orologi e soprattutto per le cravatte». E alla piccola Maria che nascerà tra pochi mesi, Isabella spiega che del nonno racconterà «che era felicissimo di quest’arrivo. Avrebbe voluto tanto conoscerla, per fortuna è riuscito a vedere un’ecografia, quindi l’ha intravista: sono contenta di questo». Tra i ricordi dell'adolescenza Isabella inoltre non dimentica che «quando uscivo da ragazzina e tornavo alle 4 del mattino, lui non voleva che facessi la strada da sola e mi diceva di chiamarlo quando ero sotto casa. Lui stava dormendo, ma si vestiva e scendeva a prendermi. Questo è andato avanti per tanto. Non so quanti padri avrebbero fatto una cosa del genere». 

Commosso anche l'ultimo saluto di numerosi volti noti della tv. Per Rosanna Lambertucci «è stato un uomo veramente straordinario, fondamentale per me e mia figlia, e quando è morto Alberto, è stato l’unico a convincermi a parlarne, con delicatezza». E anche per Rita Forte «era un uomo rispettoso del dolore degli altri, molto sensibile. Mi chiamava anche nei momenti più difficili della vita, come quando ho avuto l’incidente: trovava sempre la maniera più delicata per esporre problematiche private della persona pubblica». Giovanni Ciacci ha ricordato: «A Ballando mi chiamava il suo Ginger Rogers, lo divertiva tanto questa cosa che ballavo con Raimondo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA