Teatro dell'Opera: il red carpet è tutto da guardare

Teatro dell'Opera: il red carpet è tutto da guardare
di Lucilla Quaglia
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Lunedì 3 Dicembre 2018, 09:11

Magia degli spartiti immortali: la nuova stagione del Teatro dell’Opera si apre con il Rigoletto di Giuseppe Verdi. Inaugurazione che come sempre catalizza istituzioni, diplomazia, imprenditoria e nobiltà. Mentre sul red carpet scintillano smoking e abiti da gran sera, il sovrintendente Carlo Fuortes saluta il sindaco Virginia Raggi in lungo outfit bianco e nero con strascico, di Camillo Bona, e al braccio del suo vice Luca Bergamo, in smoking, con cui raggiunge la platea. Poco dopo arriva Maria Elisabetta Alberti Casellati, presidente del Senato e Giorgio Lattanzi, presidente della Corte Costituzionale. Per la diplomazia ci sono l’ambasciatore francese Christian Masset e olandese Joep Wijnands. Flash per Carlo e Camilla di Borbone, con le figlie, affascinati dalle piccole ballerine in bianco disposte lungo le scale rosse.
 

 


Tutù ammirati anche da Anna Fendi, in lungo nero di velluto, e Maria Pia Ruspoli. Arrivano Innocenzo Cipolletta con la consorte Anna Sabrina, Antonio Marini, l’amministratore delegato e il presidente di Musica per Roma, José Raimon Dosal e Aurelio Regina, che si intrattengono con Michele Dall’Ongaro, presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Giuliano Ferrara siede in platea. Tra il primo e secondo atto si riconoscono Michaela Castelli, presidente Acea, Gianni e Maddalena Letta, Marisela Federici, la bionda conduttrice Vira Carbone, in pizzo nero da sirena e Fabiana e Renato Balestra. Flusso glam che si arricchisce con lo stilista Guillermo Mariotto, Giulio e Carla Vittoria Maira, Roberto Wirth, Stefano e Daniela Traldi e poi Angela Melillo, in lungo color panna. Il parterre esclusivo è atteso a fine serata presso l’atelièr di scenografia del Costanzi, che fronteggia il Circo Massimo, diretto da trent’anni da Maurizio Varamo.

Qui gli ospiti ammirano la raffinata esposizione dei grandissimi “mobiles” di Alexander Calder. E ai tavoli allestiti in total black con gerbere sospese e volteggianti viene servito, dopo il cocktail, un goloso dinner a base di risotto con il radicchio trevigiano, il Castelmagno e le noci, filet mignon scottato ai profumi mediterranei con salsina al rosmarino, mirto e bacche di ginepro, nido di scarola con uvetta e pinoli e patatine dorate. Nello splendido spazio, ottimo esempio di architettura industriale, si fa tardi brindando all’arte. 

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