Btp Italia, istituzionali tricolore hanno sottoscritto il 93%

Btp Italia, istituzionali tricolore hanno sottoscritto il 93%
2 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Novembre 2018, 20:15 - Ultimo aggiornamento: 20:24
Il Tesoro ha comunicato alcuni dettagli concernenti la quattordicesima emissione del Btp Italia, il titolo indicizzato all'inflazione, con scadenza a 4 anni, la cui emissione si è conclusa ieri, 22 novembre 2018.

Nel corso della prima fase del collocamento, dedicata agli investitori retail, le contrattazioni, sia per numero di contratti che per controvalore, hanno registrato una domanda più sostenuta nel primo giorno rispetto al secondo e, ancor più, rispetto al terzo, in linea con le scorse emissioni. Conclusi 31.011 contratti per un controvalore pari a 863 milioni di euro, il peggior dato di sempre.

La seconda fase, dedicata agli investitori istituzionali, che si è svolta nell'arco di 2 ore durante il quarto giorno del collocamento, ha visto un controvalore complessivo domandato interamente accolto, pari a 1,3 miliardi di euro.

Sebbene le modalità di emissione non consentano di avere dati puntuali sulle caratteristiche degli investitori, dalle informazioni raccolte da Dealer, Co-Dealer e altri intermediari, si può desumere che nel corso della Prima Fase si è registrata una quota di investitori individuali significativamente superiore rispetto a quella del private banking (rispettivamente 77 per cento e 23 per cento).

All'interno della quota sottoscritta da investitori individuali, si stima che circa il 76 per cento abbia inoltrato l'ordine attraverso le filiali delle reti bancarie, mentre circa il 24 per cento attraverso l'home banking. Per quanto riguarda la ripartizione geografica degli ordini ricevuti durante la Prima Fase, la quasi totalità degli ordini risulta provenire da investitori domestici.

Con riferimento alla Seconda Fase di collocamento, le informazioni raccolte dai Dealer, Co-Dealer e altri intermediari permettono di ottenere delle statistiche quasi totalmente rappresentative dell'ammontare complessivamente allocato.

In particolare, circa il 62 per cento dell'ammontare emesso è stato collocato presso le banche ed il 20 per cento circa a istituzioni ufficiali. Una quota pari a circa il 17 per cento è stata assegnata ad asset manager, mentre la restante quota è stata allocata ad assicurazioni (circa l'1 per cento).

Il collocamento del titolo nella Seconda Fase ha visto una presenza predominante di investitori domestici, che ne hanno sottoscritto circa il 93 per cento. Hanno partecipato alla sottoscrizione anche investitori residenti nel Regno Unito (circa il 5 per cento) ed in Francia (circa il 2 per cento).
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA