Rugby, Italia-All Blacks, Ghiraldini: «Un sogno giocare contro di loro, sarà una battaglia»

Rugby, Italia-All Blacks, Ghiraldini: «Un sogno giocare contro di loro, sarà una battaglia»
di Christian Marchetti
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Venerdì 23 Novembre 2018, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 08:02
Gioca in Nazionale dal 2006, gli All Blacks li ha già affrontati quattro volte e mezza. La "mezza", tanto meglio per lui, è quella che resta come una macchia nella storia del rugby italiano. Sì, l'8 settembre 2007, a Marsiglia, Leonardo Ghiraldini sedeva in tribuna ad assistere a Italia-Nuova Zelanda, debutto al Mondiale francese. Orrido, tanto per il risultato (14-76, ben oltre le previsioni) quanto per la discutibile scelta di comporre un cerchio a centrocampo per ignorare la Haka. Il tallonatore e capitano azzurro per questi test match autunnali debuttò contro di loro, in casa loro, a Christchurch, nel 2009 (27-6 per i tuttineri). Nello stesso anno, a novembre, la disfida della mischia davanti agli 80.000 di San Siro con la prima linea di Ghiraldini, ma anche di Perugini e Castrogiovanni, a umiliare l'omologa neozelandese (eppure 20-6 per loro). Le ultime due occasioni a Roma: 17 novembre 2012, 10-42; 12 novembre 2016, 10-68. Tanti dispiaceri, qualche motivo per sorridere e anche qualche stranezza qui e là. A proposito: "Come reagire alla Haka lo decidemmo soltanto in quella occasione, nel 2007. Altrimenti non ne parliamo".

ARRIVANO
Domani, sabato 24 novembre, alle 15 (diretta tv Dmax, collegamento dalle 14.20m con la partecipazione di Sergio Parisse, capitano appiedato ad uninfortunio), sarà per la quattordicesima volta Italia-Nuova Zelanda, se si esclude il test match non ufficiale del 1979 a Rovigo, prima concessione dei maestri ai sudditi italiani e vittoria degli ospiti per 18-12.

"E' il sogno di una carriera intera poterli sfidare e noi domani avremo questo privilegio. Sono i più forti del mondo. Lo erano quando ero piccolo e andavo a vederli allo stadio (una volta ricordo a Genova), lo sono oggi", le parole di Ghiraldini nella conferenza stampa al termine del tradizionale captain's run della vigilia. "Ma poi cambia tutto - puntualizza - arriva la battaglia".

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Sabato 24 novembre ore 15 (collegamento DMax dalle 14.20) 

ITALIA: 15 Jayden Hayward, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Tommaso Castello, 11 Luca Sperandio, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Abraham Jurgens Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd, 4 Alessandro Zanni, 3 Simone Ferrari, 2 Leonardo Ghiraldini (cap.), 1 Andrea Lovotti
A disp. 16 Luca Bigi, 17 Cherif Traore, 18 Tiziano Pasquali, 19 Marco Fuser, 20 Johan Meyer, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Luca Morisi, 23 Edoardo Padovani
All. Conor O'Shea

NUOVA ZELANDA: 15 McKenzie; 14 Jordie Barrett, 13 Lienert-Brown, 12 Laumape, 11 Naholo; 10 Bauden Barrett, 9 Perenara; 8 Read (cap), 7 A. Savea, 6 Fifita; 5 Scott Barrett, 4 Tuipulotu; 3 Laulala, 2 Coles, 1 Tuungafasi. A disp. 16 Harris, 17 Tu’inukuafe, 18 Ta’avao, 19 Retallick, 20 Papalii, 21 Tahuriorangi, 22 Mo’unga, 23 R. Ioane.
All. Steve Hansen 

Arbitro:  Andrew Brace (Irlanda)
TMO: Andrew McMenemy (Scozia)



"Sarà una bella sfida, importante non solo a livello fisico ma di intensità di gioco. Sono abituati a giocare a livelli stellari, ma anche noi vogliamo giocare a un ritmo elevato. E tutto partirà da davanti, da mischia e punti d'incontro".
A Italia-All Blacks ci si avvicina però dopo una settimana zeppa di polemiche per via dell'arbitraggio del match contro l'Australia a Padova. "Personalmente non ho mai parlato degli arbitri, né prima né dopo il match. Durante la partita, in qualità di capitano, sono chiamato a relazionarmi con loro, ma finisce lì. Noi, in allenamento, lavoriamo sulle cose che possiamo controllare. Non su questi aspetti". Per esempio, del match precedente, "salvo più di qualcosa. E' stato l'esempio lampante che siamo pronti a giocare partite a elevata intensità".

Chi tenere d'occhio maggiormente? Leo dice "Kieran Read, il capitano. Un talento incredibile. Così come l'intensità che mette in ogni partita, la voglia e la qualità sono incredibili".
Infine, riecco il refrain degli ultimi sette giorni in casa Italia: "Non dobbiamo pensare a loro, ma solo a noi stessi". Sì, ma magari sarebbe il caso, nel frattempo, di non dimenticarseli.  
   
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