Negli altri Paesi, Inghilterra e Francia incluse, il rallentamento sarebbe da attribuire al minore tasso di riduzione di morti per malattie circolatorie e ad aumenti periodici dei tassi di mortalità tra anziani, in parte determinati da cattive stagioni influenzali in alcuni anni.
In generale si legge nel rapporto: «le persone con un basso livello di istruzione possono aspettarsi di vivere sei anni in meno rispetto a quelle con un livello elevato livello di educazione. Le grandi disparità nell'aspettativa di vita persistono non solo per genere, ma anche per ragioni socio-economiche».
In media in tutta l'Unione, gli uomini trentenni con basso livello di istruzione possono aspettarsi di vivere circa 8 anni in meno rispetto a quelli con un diploma universitario mentre il «divario educativo» tra le donne è più ristretto, pari a circa 4 anni.
«Queste lacune - spiegano ancora dall' Ocse - riflettono in gran parte differenze nell'esposizione ai fattori di rischio, ma indicano anche disparità nell'accesso alle cure».
«Anche se l'aspettativa di vita nell'Europa è tra le più alte del mondo, non dovremmo riposare sugli allori. Molte vite potrebbero essere salvate aumentando i nostri sforzi per promuovere stili di vita sani e affrontare fattori di rischio come il tabacco o la mancanza di attività fisica. È inaccettabile che ogni anno in Europa perdiamo più di 1,2 milioni di persone prematuramente quando ciò potrebbe essere evitato attraverso una migliore prevenzione delle malattie e interventi di assistenza sanitaria più efficaci. In generale, il monitoraggio su vari Paesi indica che fino al 20% della spesa sanitaria potrebbe essere riassegnata per un uso migliore», ha affermato Vytenis Andriukaitis, Commissario per la salute e la sicurezza alimentare.
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