L’agguato scattò il 6 maggio, quando, alle 21.30, tre terroristi, a volto scoperto, fecero irruzione nei locali dove Giuseppe Rapesta si trovava da solo. Furono sparati diversi colpi di pistola uno dei quali colpì alla testa il poliziotto al quale fu sottratta l’arma di ordinanza. Immediato il trasporto all’ospedale Santo Spirito, poi il trasferimento al San Giovanni dove il 12 maggio Giuseppe Rapesta morì a causa della ferita devastante alla nuca di un proiettile calibro 7.65.
L’ennesima vittima di un agguato vigliacco ad opera dei terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari in seguito arrestati e accusati di una lunga lista di omicidi di rappresentanti delle forze dell’ordine. Stamattina c’è stata la commemorazione della morte del poliziotto: il vicario della Questura di Roma, Lorenzo Suraci, ha deposto, insieme a Domenico Ponziani, dirigente della polizia ferroviaria del Lazio, una corona di alloro sulla lapide collocata all’interno dell’Ufficio Polfer della Stazione San Pietro teatro dell’episodio che ne causò la morte. Alla commemorazione erano presenti i familiari della vittima e le Autorità Civili e Militari.
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