Ultime dal cielo
di Enzo Vitale

Linda vuol fare l'astronauta

Linda Raimondo
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Sabato 17 Novembre 2018, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 21:53
La postura c'è. La divisa da qualche parte è già pronta. A lei non le manca di certo la grinta.
Linda, come cantava alla fine degli anni '60 Lucio Battisti, non vuol ballare. Per sé immagina un futuro diverso. Molto diverso.
Vicina ai sogni dei ragazzi che hanno visto e vissuto lo sbarco sulla Luna dell'Apollo 11, coltiva un obiettivo tanto caro a molti di quei coetanei di mezzo secolo fa: fare l'astronauta.
Linda Raimondo vive ad Almese, un piccolo paesino in provincia di Torino. E' assurta agli onori della cronaca grazie ad un'idea davvero originale. Un'idea che poi si è rivelata vincente.


(Linda Raimondo e l'astronauta tedesco Matthias Maurer)

IL CONCORSO DELL'ESA
La passata estate (insieme a Mattia Barbarossa, un diciottenne napoletano appassionato di tecnologia e spazio), ha partecipato al concorso Space Exploration Master dell'Esa. Grazie a una semplice quanto geniale proposta di un adattore universale da applicare al cosiddetto Dream Chaser (il piccolo shuttle progettato dalla Sierra Nevada Corporation che nel giro di due anni potrebbe portare i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale), si è assicurata il podio del contest internazionale e così, nei prossimi mesi (insieme al giovane partenopeo), avrà la possibilità di andare a Huntsville, in  Alabama, a visitare lo Space Rocket Center e il Marshall Space Flight Center della Nasa. Ma non è finita qui: per un anno avrà a disposizione un ufficio nell'Università per continuare a progettare e portare avanti l'idea dell'adattore per la navicella in collaborazione con i grandi esperti del settore.

SPERANZE
«Non sono ancora riuscita a realizzare bene tutto ciò che è accaduto e sta accadendo. Mi sembra tutto ancora un sogno», mi ha detto qualche giorno fa nel corso di una simpatica telefonata. L'ho sentita decisa, ferma nei suoi propositi. E' coinvolta in una miriade di iniziative che aumentano a dismisura la sua voglia di riuscire. «A settembre -racconta- sono stata selezionata per partecipare alla prima edizione del GeoSpace Astronaut Training, un programma di addestramento di 4 giorni tenutosi in Islanda, nelle stesse zone in cui si sono cimentati anche gli astronauti delle missioni Apollo prima di andare sulla Luna. A breve invece sarò coinvolta in un nuovo grande progetto di cui per ora non posso dire ancora nulla, ma che non vedo l'ora di svelare».

FACCIA TOSTA
Per Linda la passione per lo spazio è nata fin da adolescente. All'età di 11 anni smanettando con Skype ha chiamato Margherita Hack. «Mi son detta, provo a chiamarla, vediamo se l'astronoma mi risponde». Neanche a farlo apposta il feedback è arrivato dopo un po': «Pensavo non fosse lei -continua Linda- e non sapevo proprio cosa dirle , poi ho trovato il coraggio e le ho chiesto consigli su cosa dovevo fare per coronare queste mie ambizioni. L'ho chiamata in altre occasioni altre due volte. Lei si è ricordata di me e quando le ho chiesto se potevo continuare a disturbarla, è stata molto cortese. "Se ci sarò ancora, molto volentieri"».

VIAGGI
Per adesso i suoi viaggi principali son quelli che la portano dal  paesino della Val Susa a Torino, dove frequenta il primo anno di Fisica all'Università. La sua sete di conoscenza è ancora quella di una volta, quando imperturbabile chiedeva: «Papà perchè le stelle brillano?».

Io nel frattempo non ho dubbi: se tutto andrà come il ruolino di marcia impostato fin dalla tenera età, c'è da star sicuri che i tanti misteri del cosmo, un giorno, ce li spiegherà lei.

enzo.vitale@ilmessaggero.it
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