Ciak riparte dal teatro con Proietti: «Vorrei portarci gli show del Globe»

Ciak riparte dal teatro con Proietti: «Vorrei portarci gli show del Globe»
di Valentina Venturi
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Giovedì 15 Novembre 2018, 13:08 - Ultimo aggiornamento: 13:10
«Ormai mettere su un teatro è un'impresa titanica. E io lo so bene!». Senza usare inutili salamelecchi, Gigi Proietti racconta la sua presenza attiva all'interno del nuovo teatro Ciak («ma sia chiaro, non sono né il proprietario né il direttore artistico. Diciamo che sono un simpatizzante sostenitore»), che inaugura la prima stagione questa sera con lo spettacolo La parola ai giurati, regia di Raffaele Castria.

Il Ciak rinasce come un'araba fenice dalle ceneri dell'omonimo cinema in via Cassia e Proietti ha accettato di prenderne parte, per più di una ragione. «Scegliere nel 2018 di dare vita a una sala teatrale mi è sembrata un'idea coraggiosa e Michele Montemagno ci ha messo dentro tutto se stesso. Era giusto dargli fiducia. E poi il Ciak è sulla Cassia, vicino a dove abito, in un zona della città dove non ci sono cinema e nemmeno luoghi di aggregazione: il teatro è un collante fondamentale, che stimola la cultura e la conoscenza».

Un ritorno alle origini, visto che la trasformazione da cinema a teatro è nata con l'intento di riportare in vita il Teatro Cassio, spazio aperto negli Anni '50 e che all'epoca era la casa dell'avanspettacolo. Proietti, avendo dato vita negli anni a tre sale teatrali, sa di cosa si tratta. «Mi ricordo che il Brancaccio» precisa l'attore «quando l'abbiamo preso in gestione, era una taverna sfondata, mentre il Brancaccino è stato costruito letteralmente dalle mani del capo cantiere. Per non parlare del Globe, il mio fiore all'occhiello. Nel caso del Ciak, visto che l'iniziativa è privata, ho voluto dare una mano. Certo è amaro constatare come manchi il sostegno delle istituzioni verso la cultura, che viene abbandonata a se stessa».

LE RAPPRESENTAZIONI
Il cartellone del Ciak, con i suoi 400 posti, spazia dai classici agli spettacoli dello Stabile del Giallo, dal teatro per le scuole e le famiglie alla comicità, dalla danza, alla musica. Uno dei possibili interventi artistici sarà di portare sulla Cassia alcuni spettacoli del teatro elisabettiano di Villa Borghese. «In effetti cerco un teatro al chiuso» conferma il Gigi nazionale «dove continuare la stagione del Globe. Si dovrebbe tornare alle tournée dentro Roma. Mi ricordo che proprio Renato Rascel mi raccontava come con un singolo appuntamento di avanspettacolo andasse in giro per i diversi palcoscenici romani.

Roma è talmente grande che se uno spettacolo lo presenti prima a San Giovanni e poi sulla Cassia è come se visitassi due città diverse, non semplicemente due quartieri. Potremmo riprendere questa usanza e fare il teatro intramoenia!».

Teatro Ciak, Via Cassia 692.
Fino al 2 dicembre, ore 21

 
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