Ma, secondo le prime indiscrezioni, mentre dalla Lega nelle riunioni di questa mattina sarebbe arrivata una prima apertura, sembrerebbe non essere sulla stessa lunghezza d'onda il M5S con Luigi Di Maio che non ci pensa proprio a rivedere parametri, misure e percentuali della manovra. Per il Movimento, insomma, testo e quadro macroeconomico non si cambiano e lo scontro frontale con l'Ue è messo in preventivo.
VERTICE O NON VERTICE? - Questo spiegherebbe anche il giallo sul vertice non vertice di questa mattina a Palazzo Chigi. Nonostante fonti autorevoli di entrambi i partiti si siano affrettati a respingere voci di divergenze, ancora una volta si sarebbe consumato un braccio di ferro fra il Movimento e il ministro Tria. Il Pil, ragionano infatti a via Venti Settembre, deve scendere necessariamente, tanto più che questo non comporterebbe nessuna modifica sul fronte deficit in quanto la base di partenza sarebbe il Pil tendenziale previsto allo 0,9 per cento.
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