La figlia di Asia Bibi ringrazia per l'aiuto, presto rivedrò la mamma la abbraccerò e piangerò

La figlia di Asia Bibi ringrazia per l'aiuto, presto rivedrò la mamma la abbraccerò e piangerò
di Franca Giansoldati
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Sabato 10 Novembre 2018, 17:18
Città del Vaticano - Il video diffuso dall'associazione Aiuto alla Chiesa che Soffre ha fatto il giro del mondo e ha commosso anche Papa Francesco. Eisham, la figlia più piccola di Asia Bibi, affida ad un videomessaggio le sue speranze e il suo dolore. «Non ho ancora incontrato mia madre ma sono molto felice che sia stata liberata. Quando la incontrerò sicuramente la abbraccerò molto forte e piangerò insieme a lei». Eisham, oggi ha 18 anni ma ricorda ancora molto bene cosa accadde nove anni fa. Era una bambina, la più piccina degli altri quattro fratelli, e i momenti in cui sua mamma fu trascinata via a forza dalla polizia, accusata di avere offeso Maometto, mentre tutta la gente urlava e la offendeva, difficilmente riuscirà a superarli. La mamma in carcere fu anche stuprata fino a che non fu stata portata in un carcere di massima sicurezza anche per proteggerla dai fanatici che oggi, a liberazione avvenuta, la vorrebbero impiccare.
 
«So che siete tutti molto felici per la liberazione di mia madre, grazie per tutte le vostre preghiere». Dopo la sentenza di assoluzione della Corte suprema, il 31 ottobre scorso, Eisham - cattolica come tutta la sua famiglia - aveva detto: «E’ il giorno più bello della mia vita. Voglio ringraziare Dio che ha ascoltato le nostre preghiere». 

Eisham ha incontrato Papa Francesco il 24 febbraio scorso in Vaticano, insieme al padre Ashik Masih. Un incontro di straordinaria intensità emotiva, un momento di grande preghiera. 

Adesso si attendono gli sviluppi di questa drammatica vicenda. In particolare, si aspetta il riesame finale del caso da parte della Corte Suprema, uno dei punti principali dell'accordo del governo con gli estremisti che avevano paralizzato il Paese con tre giorni di manifestazioni violente. Ashiq, il marito di Asia, ha detto: «E’ stato difficilissimo in questi anni stare lontano da mia moglie e soprattutto sapere che stava in quelle terribili condizioni. Ora finalmente la nostra famiglia si riunirà, anche se purtroppo dubito che potremo rimanere in Pakistan.

 
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