«Si è spento il “faro” che guidava i traffici e si è spento per l’incapacità di chi oggi guida l’Autorità portuale». Non ha usato mezzi termini ieri mattina il vice presidente del Cfft Sergio Serpente, in quella che poco prima il segretario territoriale della Filt Cgil aveva definito «una giornata che non avrei voluto mai vivere: si è scritta la più brutta pagina del porto». Alla 10, infatti, Chiquita, dopo aver saputo che da Molo Vespucci restava confermato l’accosto alla banchina 25, ha comunicato che non avrebbe attraccato a Civitavecchia e di far rotta su Livorno. Inutili anche i tentativi dei lavoratori Cfft e dei sindacati di un ultimo approccio con i vertici dell’ente.
La paura più grande dei sindacati è che la perdita di Chiquita (costituisce il 60% del lavoro del Cfft e circa il 20 dell’interno traffico container del porto) possa generare un effetto domino nello scalo, allontanando anche altre imprese.
Difficile al momento calcolare i danni per il Cfft, a cui nel pomeriggio è stato comunicato che non arriverà neppure la bananiera prevista per martedì e che dalla prossima settimana, se non si potrà attraccare alla banchina 24, sarà annullato il servizio.
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