1948-2018, 70 anni di storia di carabinieri e Costituzione in un libro

Giovanni Nistri - Comandante Generale dei Carabinieri
di Paolo Travisi
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Sabato 10 Novembre 2018, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 10:58
I carabinieri e la Costituzione Italiana, un percorso lungo 70 anni. Per l’occasione è stato realizzato, il volume  “1948-2018 I carabinieri negli anni della Costituzione” che ripercorre un cammino comune, dall’insediamento di Luigi Einaudi ad oggi, per raccontare attraverso le fotografie dell’Ansa, un pezzo di storia del nostro paese, in cui l’Arma dei Carabinieri ha accompagnato i cambiamenti politici e sociali. Il prezioso libro fotografico, presentato al Tempio di Adriano a Roma, ha visto la partecipazione dei vertici dell’Arma, a partire dal Comandante Generale dei Carabinieri, Giovanni Nistri, che ha salutato la platea, con un ricordo doveroso. “Oggi è una giornata di festa, questo volume illustra il divenire di uno Stato, ma come tutti i libri che vogliono essere storia e cronaca hanno un limite, non sono mai aggiornati al momento presente. Per questo l’ultima foto che vorrei inserire idealmente è quella del nostro carabiniere Emanuele Reali, che a 34 anni ha scelto il suo destino, la sua missione, lasciando la sua famiglia”.

Il vicebrigadiere Reali è stato ucciso, travolto da un treno nei pressi della stazione di Caserta, mentre stava inseguendo un ladro nel tentativo di arrestarlo. “Nel 2018 sono tanti i casi di carabinieri che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro. Sette nostri carabinieri non ci sono più”, ha sottolineato il Comandante Generale Nistri. Alla presentazione del volume ha partecipato anche il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta che a proposito del suo primo ricordo al fianco dei carabinieri dice “andai in una missione in Iraq, dove mi sono sempre sentita molto protetta e non ho mai avvertito paura”. In merito ai circa 500 milioni di euro di tagli alla Difesa previsti nella manovra, il ministro ha sottolineato “parlerei di una razionalizzazione dei costi piuttosto che di tagli, ma questo non comporta nessun pericolo per la sicurezza. In certi momenti ci sono delle priorità, ma ogni funzione strategica della sicurezza verrà mantenuta, anche se dobbiamo continuare a lavorare per garantire la sicurezza del personale e delle caserme”. Tra pochi giorni, il 12 novembre, ricorre l’anniversario della strage di Nassiriya, in cui persero la vita 19 italiani, di cui 12 carabinieri. “Ci siamo accorti, dopo quella strage, dell’importanza e della responsabilità del nostro paese nel mantenimento della pace all’estero, per questo l’impegno dei nostri militari oltre i confini italiani, rimane lo stesso” ha aggiunto il ministro. “Abbiamo avuto 1.300 feriti, la libertà e la democrazia non sono gratis, oltre ai finanziamenti necessari, servono il lavoro, la fatica e anche il sangue di chi ogni giorno dedica la vita al proprio paese. Viviamo in un paese all’avanguardia sui diritti umani, non si tratta più di difendere solo i confini, ma i flussi dei nostri cittadini, la possibilità di muoversi in libertà, anche con attività d’impresa in paesi vicini, ma che non possono garantire i nostri standard” ha affermato il Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli.

Il Comandante Generale dell’Arma Nistri ha voluto salutare Rita Dalla Chiesa, figlia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso dalla mafia nel 1982 e Martina Giangrande, la figlia del maresciallo ferito gravemente nel 2013 mentre era in servizio nei pressi di Palazzo Chigi, entrambe presenti al Tempio di Adriano, sedute tra i tanti carabinieri. In merito all’importanza di questo libro fotografico, il Comandante Nistri ha espresso una considerazione in merito all’uso delle immagini. “La fotografia è un mezzo potentissimo, che evoca emozioni, ma bisogna fare attenzione ad usarla nel giusto contesto, perché può inviare dei messaggi falsati. Abbiamo scelto queste immagini perché non sono devianti, ma sono la realtà di come si sono svolti i fatti. Il libro dunque ha un forte valore divulgativo, artistico e culturale perché se si sfoglia velocemente è come un film in movimento, dove i carabinieri sono sempre  in secondo piano, come una filigrana che attraversa il paese”. Per Stefano D’Alessandro, amministratore delegato dell’Ansa “è un onore aver realizzato questo volume. In 70 anni abbiamo raccontato la vita del Paese, spesso al fianco dell’Arma per spiegare cosa accadeva, mentre i carabinieri garantivano la sicurezza. Il libro si basa sul nostro archivio fotografico, un patrimonio di 20 milioni di immagini a cui abbiamo attinto”.
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