Riforma dello sport, Bach: «Sono fiducioso, si troverà la soluzione giusta»

Riforma dello sport, Bach: «Sono fiducioso, si troverà la soluzione giusta»
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Giovedì 8 Novembre 2018, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 14:29

Un Coni che resti forte e autonomo, per il bene del sistema sportivo italiano, ma anche per la buona riuscita della corsa di Milano e Cortina ai Giochi invernali del 2026. Dopo l'incontro istituzionale ieri a Palazzo Chigi col sottosegretario Giancarlo Giorgetti, e l'udienza di stamane col presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il numero uno del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, lascia Roma «davvero fiducioso». I temi all'ordine del giorno si intrecciano, perché come dice il capo del Coni, Giovanni Malagò, «è chiaro che se il Coni viene ridimensionato o relegato in un contesto diverso la gente poi fa le sua valutazioni?». Oggetto del contendere, la tanto discussa riforma che coinvolge il Coni all'interno della legge di bilancio, con la prevista soppressione di Coni Servizi e la nascita di 'Sport e Salutè spa. Nella ripartizione dei contributi governativi e nelle stanze decisionali dell'ente, resta il timore di una presunta «ingerenza» dello Stato nello sport. Bach lo ripete più volte: «Dopo aver parlato con Coni e Governo sono fiducioso che ci sarà una soluzione trovata in quelli che saranno gli interessi dell'Italia e dello sport», anche se lo stesso numero uno del Cio sottolinea che «non è compito del Cio interferire sui dettagli di questa discussione e di questo tema, ma penso che si risolverà nel migliore dei modi».

Poi tiene a ribadire che «la posizione del Cio è molto chiara: lo sport deve essere neutrale rispetto alla politica. Quando l'autonomia dello sport non è rispettata dalle forze politiche non va bene». La sintesi è quella di un Coni che resti forte per lasciare la candidatura Milano-Cortina (istituita una «cabina di regia collegiale» con i rappresentanti degli Enti territoriali coinvolti, per il Coni Diana Bianchedi) in pole position come lasciato intendere dall'entusiasmo dello stesso Bach: «Quella italiana è una candidatura molto forte perché riflette i contenuti dell'Agenda 2020. Ci sono garanzie che devono essere fornite da Governo, Regioni e Coni».

La città vincitrice verrà decretata dal Cio nell'ultima settimana di giugno (Bach ha ipotizzato il 24), ma sul fronte interno la 'fase di dialogò con il governo vedrà il suo apice la settimana prossima. Una soluzione, quella sulla riforma, che Malagò auspica possa arrivare davvero a breve: «Incontrerò il sottosegretario Giorgetti il 12 novembre - anticipa - e se non fosse sufficiente ci rivedremo il giorno dopo e quello dopo ancora, perché venerdì 15 abbiamo in programma le riunioni di Giunta e Consiglio del Coni ed è evidente che sarebbe un bene per tutti trovare in questi incontri la soluzione che il presidente Bach auspica e intravede, per non dire vede». Sul modello all'italiana immaginato dal governo giallo-verde, si sbilancia il vicepresidente del Cio, Juan Antonio Samaranch Jr.: «Non voglio dire che questo sistema (del Coni attuale, ndr) è unico, ce ne sono altri in Spagna, Francia, Inghilterra, ma in Italia funziona e ha funzionato finora.

Speriamo che se si cambia lo si faccia per il bene dello sport italiano»

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