De Vito è detenuto ininterrottamente dal 2009, prima in custodia cautelare e poi in espiazione pena dell'ergastolo, dal 2015 sottoposti al regime detentivo speciale del cosiddetto carcere duro. Nell'ambito del clan dei Casalesi, De Vito rivestiva un ruolo di primo piano quale autista e guardaspalle del capo clan Francesco Bidognetti, soprannominato «Cicciotto e mezzanotte», e si è reso responsabile di estorsioni e omicidi commessi in nome e per conto del sodalizio. Nel tempo l'interessato è stato raggiunto da numerose sentenze di condanna, fra le quali quelle del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per associazione di tipo mafioso e quelle della Corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere alla pena dell'ergastolo, per i delitti di omicidio aggravati dal metodo mafioso.
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