Attualmente, il mondo si trova in una fase di grandi rivoluzioni e continui aggiustamenti e i processi di sviluppo economico-sociali di tutti i paesi sono sempre interconnessi. Il sistema di governance economica mondiale e l’ordine internazionale stesso sono in continuo e rapido mutamento. Tuttavia, vi sono dei Paesi che scelgono tendenze anti-globalizzazione, protezioniste e unilateraliste generando più i fattori di incertezza e instabilità alla globalizzazione e al libero scambio. La storia ci dimostra e prova come “connettendosi agli altri si progredisce, isolandosi si retrocede” e solo rafforzando l’apertura e la cooperazione e promuovendo l’interconnessione tra le economie di tutti i Paesi è possibile realizzare la ripresa economica mondiale e uno sviluppo condiviso. In questa edizione dell’Expo vi sono 81 padiglioni dei Paesi e più di 100 eventi collaterali. La Cina ha anche promosso l’organizzazione del Hongqiao International Trade Forum che mira a rafforzare l’apertura e la connessione tra i Paesi, incentivare nuove possibilità di creare una economia mondiale aperta e inclusiva.
In quarant’anni di Riforme e Apertura, la Cina ha ottenuto, in termini di sviluppo socio-economico, risultati tali da attrarre a sé l’attenzione del mondo intero e ha dato un importante contributo all’economia mondiale. Oggi, l’economia cinese gode di una stabilità generale sulla base della quale progredisce, anche grazie alla promozione dell’iniziativa “Belt and Road” che vede una costante crescita negli investimenti e nella cooperazione commerciale tra la Cina e i Paesi coinvolti nel progetto. Prevediamo che nei prossimi 15 anni, le importazioni cinesi di beni e servizi raggiungeranno rispettivamente quota 30 trilioni e 10 trilioni di dollari.
La Cina apre il suo mercato al mondo e continuerà ad impegnarsi per abbassare i dazi, ampliare i canali di accesso e migliorare l’ambiente di business. Inoltre, trasformiamo la Ciie in una fiera annuale per facilitare ulteriormente l’accesso delle aziende straniere al mercato cinese.
La Cina apprezza la partecipazione altamente qualificata da parte italiana alla Ciie. Il Vice Premier Di Maio ha presenziato, insieme a circa 200 aziende italiane che coprono una superficie espositiva pari a 5300 metri quadrati, al secondo posto fra tutti i paesi partecipanti. Leonardo, Fincantieri, Ansaldo e altri gruppi e imprese italiani hanno già siglato diversi importanti accordi commerciali con la Cina.
Al contempo, molte piccole e medie imprese italiane espositrici operanti in settori come il manifatturiero e la meccanica, l’alta moda, i prodotti agricoli tipici avranno modo di mostrare i loro brand e i loro prodotti, partecipando così alla competizione globale e aumentando la loro quota di esportazioni potenziali. Speriamo vivamente che Italia e Cina colgano la China International Import Expo come un’occasione preziosa per sviluppare ulteriormente la cooperazione commerciale, negli investimenti e in tutti gli altri settori, nell’ambito della Belt and Road Initiative (la nuova via della seta) al fine di opporsi al protezionismo economico e tutelare l’apertura dei mercati e il libero scambio nonché impegnarsi insieme per promuovere una nuova fase di maggiore sviluppo per il partenariato strategico globale bilaterale.
*Ambasciatore della Repubblica
Popolare Cinese in Italia
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