«La pochezza dell'epiteto tradisce altrettanta pochezza culturale e stupisce provenga da una parte politica che costantemente si professa vicina alle donne e alla loro condizione. La dialettica istituzionale e parlamentare, seppur dura ed accesa, non può e non deve trascendere ai livelli più infimi e non consoni all'Assemblea ed al mandato conferitoci dai cittadini. Noi senatrici della Lega, esprimendo tutta la nostra solidarietà alla collega, ci auguriamo che vengano presi gli opportuni provvedimenti sanzionatori, che non risarciscono la senatrice della sciocca e puerile offesa, ma che inviino ai cittadini un segnale chiaro ed inequivocabile: la donna merita rispetto e cortesia in Senato come per le nostre strade».
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