Francesco Amato, chi è il sequestratore braccio della cosca emiliana

Francesco Amato, chi è il sequestratore braccio della cosca emiliana
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Lunedì 5 Novembre 2018, 12:43 - Ultimo aggiornamento: 12:47
Francesco Amato, 55 anni, l'uomo che si è barricato alle poste di Reggio Emilia e ha preso in ostaggio 5 persone è stato condannato il 31 ottobre a 19 anni e un mese di reclusione nel processo Aemilia, con l'accusa di essere uno degli organizzatori dell'associazione 'ndranghetistica.

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Assieme al fratello Alfredo, secondo i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna era «costantemente in contatto con gli altri associati (e della famiglia Grande Aracri) in particolare per la commissione su richiesta di delitto di danneggiamento o minaccia a fini estorsivi, commettendo una serie di reati».

Nel 2016, all'inizio del processo, lo stesso Amato aveva affisso un cartellone provocatorio davanti al tribunale di Reggio Emilia, scritto a pennarello e pieno di invettive. Amato si era autodenunciato poi in aula definendosi l'autore di quel cartellone in cui, diceva, «era anche contenuto il nome dell'autore delle presunte minacce al presidente del tribunale di Reggio Emilia Cristina Beretti», per le quali sono state arrestate nelle scorse settimane due persone, tra le quali un sacerdote. Il processo Aemilia ha visto il 31 ottobre la conclusione del suo dibattimento, con 118 condanne per oltre 1.200 anni di carcere e altre 24 in abbreviato: tra questi anche l'ex calciatore Vincenzo Iaquinta (due anni per reati di armi, ma senza aggravante mafiosa) e 19 per il padre Giuseppe.

Sempre in abbreviato, sono già definitive in Cassazione le condanne per i promotori dell'associazione a delinquere di stampo mafioso contestata dalla Dda, che nel 2015 fece scattare oltre 160 arresti, assestando un forte colpo alla «Ndrangheta imprenditricè.
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