Ennesimo episodio dell'orrore in India. Una ragazzina di sedici anni, ricoverata nel reparto di terapia intensiva di una clinica privata, è stata violentata per un'intera notte da cinque uomini, mentre era in stato di incoscienza. È accaduto a Bareilly, una cittadina dell'Uttar Pradesh, 240 chilometri a sud della capitale dello stato. La giovanissima era stata accompagnata in clinica dai familiari per uno shock anafilattico che l'aveva quasi paralizzata dopo la puntura, molto probabilmente, di un serpente.
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— We For News (@WeForNews) 4 novembre 2018
E solo dopo quattro giorni di isolamento quando è uscita dal reparto di terapia intensiva, dove si trovava da sola ed il cui accesso è limitato al personale sanitario, ha potuto raccontare l'incubo vissuto. In tutti i più atroci dettagli. Il Commissario di polizia che ha confermato la notizia ai giornalisti (correggendo anche le prime notizie che avevano indicato in 4 anni l'età della vittima), ha raccontato che, secondo la denuncia della giovanissima, uno dei violentatori sarebbe stato un inserviente dell'ospedale. Seguendo un copione già tristemente noto, alla violenza subita si è immediatamente aggiunta la violenza di chi mette in dubbio la denuncia della vittima: il quotidiano Hindustan Times scrive che i dirigenti della clinica hanno negato che l'unità di terapia intensiva possa essere stata teatro dell'orrore e che un dipendente sia tra gli stupratori.
Secondo le dichiarazioni della clinica, quella notte, nel reparto sarebbero stati ricoverati altri pazienti, e vari assistenti avrebbero vegliato sulle loro condizioni.