Roma, il giallo della 16enne morta nel palazzo occupato: attirata nel covo dei pusher

Roma, il giallo della 16enne morta nel palazzo occupato: attirata nel covo dei pusher
di Elena Panarella
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Martedì 23 Ottobre 2018, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 14:38
Non aveva venticinque anni la giovane donna trovata morta (quattro giorni fa) in uno stabile occupato in via dei Lucani, a San Lorenzo. Una morte è sempre una tragedia, ma se poi si tratta di una ragazzina fa ancora più paura. E sì perché malgrado i depistaggi iniziali, le informazioni raccontate a metà, il corpo trovato cadavere in quell'inferno avvolto da degrado e abbandono, è quello di Desiree M., 16 anni, di Cisterna (Latina).

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IL MISTERO
Cosa ci facesse lì ancora non è chiaro, così come la sua morte. La terribile fine di questa ragazzina, che abitava nella cittadina ai margini settentrionali dell'Agro Pontino con la madre e una sorella più piccola, è ancora avvolta da enormi interrogativi. L'unica certezza è quella che non aveva fatto rientro a casa giovedì sera, una circostanza inusuale che aveva indotto i familiari a presentare una denuncia al commissariato: «Desiree era abituata a comunicare sempre i suoi spostamenti», ripetono sconvolti gli zii. Eppure era arrivata nella Capitale quella maledetta sera dove ha incontrato la morte in circostanze ancora misteriose. Lo stesso mistero che avvolge la persona che era con lei, e che poi ha chiamato i soccorsi da una cabina telefonica. La polizia sta setacciando le telecamere della zona per individuarlo. «Sbrigatevi c'è una ragazza che sta male», urla dall'altra parte della cornetta la voce di un uomo al 112. «Sta morendo». Poi c'è la tragedia nella tragedia. Quando i soccorsi arrivano sul posto si trovano davanti una struttura abbandonata (utilizzata da persone senza fissa dimora) e un grosso cancello chiuso da catene e lucchetti. Passano pochi minuti e al numero unico per le emergenze arriva una seconda telefonata, sempre da una cabina telefonica, sempre la stessa voce: «Correte, non c'è più tempo». Non riuscendo ad entrare il personale del 118 ha avvertito i vigili del fuoco. Ma una volta dentro per Desiree non c'era più nulla da fare, era già morta. Forse a causa di un arresto cardiocircolatorio sulla cui origine dovrà fare luce l'autopsia affidata al medico legale. Si ipotizza l'assunzione di droghe anche se la ragazza non aveva alcun precedente in questo senso.

I DUBBI DEI RESIDENTI
«La ragazza era molto seguita dalla mamma e dai nonni - riferiscono i parenti - e non si era mai allontanata da casa». Una decina di giorni prima però, era stata fermata alle autolinee di Latina e trovata in possesso di psicofarmaci. Non credono al malore i residenti di San Lorenzo: «È stata attirata lì dentro da qualcuno: e se poi si scopre che l'hanno violentata o forzatamente indotta a prendere sostanze? - si sfoga Giulia, 38 anni - Sai da quanto tempo denunciamo che quel luogo è un covo di spacciatori? Ci doveva scappare il morto per capirlo? Pochi mesi fa sempre qui vicino c'è stato un grave accoltellamento, la situazione è fuori controllo». Qualcuno dice che forse le avevano rubato lo smartphone e che era andata lì per riprenderselo, ma tutto è ancora da chiarire. «Ci devono dire cosa è accaduto lì dentro a Desiree - tuona Marianna, una giovane mamma - Non si può morire così a 16 anni. Quando hai ancora tutta una vita davanti. E comunque non si può morire nell'anonimato». E c'è chi aggiunge: «Spacciatori, drogati, ubriachi, sbandati. Questo è il popolo invisibile che gravita sotto le nostre case».

LA TELEFONATA ALLA NONNA
La sera prima della sua scomparsa Desiree aveva telefonato alla nonna avvertendola che avrebbe dormito da un'amica, aveva aggiunto che il giorno successivo si sarebbe andata a iscrivere a scuola. Lo scorso anno infatti si era iscritta all'Agrario di Latina, ma non le era piaciuto, quest'anno voleva frequentare l'Artistico, invece proprio nelle ore in cui l'avrebbe dovuto fare se ne sono perse le tracce.
 
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