Roma, tra satelliti e mappe sfida spaziale tra 100 scienziati

Roma, tra satelliti e mappe sfida spaziale tra 100 scienziati
di Alessandro Di Liegro
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 09:31 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 11:26
Oltre cento ragazzi, ventiquattro ore di tempo per affrontare una sfida, tra le venti messe a disposizione. Sono i ragazzi che hanno partecipato al Nasa Space Apps Challenge, l’annuale maratona di programmazione - altresì detta “Hackathon” - organizzata dagli enti spaziali americani, europeo, italiano, e dall’Ambasciata degli Stati Uniti, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma tra le sei città italiane delle oltre 400 sparse nel Mondo che hanno aderito all’iniziativa. Nelle aule della facoltà di ingegneria dell’Università La Sapienza di San Pietro in Vincoli, i ragazzi, divisi in team - alcuni hanno trovato la propria squadra solo la mattina di sabato - si sono cimentati nel realizzare un progetto che risolvesse una delle problematiche poste dalla Nasa, che avesse un impatto anche per l’umanità. Le sfide sono state tra le più varie, da realizzare una app per tracciare i voli spaziali, a una mappatura delle popolazioni sulla terra, a creare un videogioco basandosi sulle immagini provenienti dal telescopio Hubble.

La fantasia e la creatività dei ragazzi sono state messe a dura prova, con l’intento di realizzare progetti concreti che sono stati discussi ieri, al termine delle ventiquattro ore, davanti a una giuria specializzata, in un vero e proprio “pitch” in cui l’idea è stata mostrata attraverso slide, video e nella loro creazione pratica. Non solo ingegneri, ma anche designer, programmatori si sono incontrati per affrontare le challenge. Il più piccolo, Federico, ha 12 anni ed è alla sua seconda partecipazione. L’anno scorso si è persino classificato secondo con il suo team, che ha vinto un assegno di 1000 euro. Già, si vince anche qualcosa: le prime tre posizioni, ovvero le tre migliori idee, guadagnano un assegno dai 700 ai 1300 euro.

I primi due avranno la possibilità di partecipare alla selezione globale del Nasa Space Apps Challenge, sfidando persone dal mondo con l’obiettivo di approdare a Cape Canaveral, premio finale per i migliori di ogni categoria. A vincere è stato il team dei Mad scientist che hanno approntato HelpQuake, un’applicazione che permette alle persone che vivivono in aree a rischio di ricevere informazioni dai satelliti Nasa per essere avisate in tempo in caso di cataclisma: «L’app manda un alert con dettagli su comportamenti, su cosa portare via e la mappa dei luoghi di ritrovo», spiega Mattia Merra, portavoce del team. A salutare i ragazzi l’astronauta Luca Parmitano, al lavoro per la sua prossima missione Beyond, alla Stazione Spaziale Internazionale: «La paura si combatte con conoscenza. Nella vita più si sa e meno si ha paura. La conoscenza è la luce che illumina qualsiasi cosa», ha detto in collegamento video.
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