Si gioca di più nel centro Italia anche se la prevalenza di problematici è molto sotto la media, 1,7% contro il 3% di media nazionale; nelle isole è il contrario, con la prevalenza dei problematici che è superiore alla media nazionale a fronte di meno giocatori. Tra i giocatori problematici è maggiore la percentuale di chi fuma (44,5% contro il 31,7%), di chi beve e di chi consuma sostanze stupefacenti. «Il giocatore problematico - spiega Roberta Pacifici dell'Iss - ha ottenuto la cessione del quinto (il 5,8%), prestiti da parenti e amici (il 27,7%), da società finanziarie (11,1%) o da privati (14,2%) in percentuale maggiore rispetto ad altri giocatori, e tale situazione si manifesta con percentuali crescenti all'aumentare della gravità del comportamento di gioco».
I giocatori problematici scelgono più spesso (30%) di quello sociali (14,5%) di giocare sulla base della pubblicità vista o sentita. «Le evidenze emerse - ha commentato Roberto Fanelli, Direttore Giochi dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli - ci confermano che le azioni di contrasto al gioco patologico che l'Agenzia ha messo in campo vanno nella giusta direzione, ma siamo solo all'inizio. Stiamo già lavorando ad altre misure. L'occasione più appropriata è sicuramente il decreto dignità che promuove il riordino normativo del settore».
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