L’INCREMENTO <QA0>
I verbali staccati nei primi nove mesi dell’anno, grazie a questi strumenti sono stati circa 250 mila: il 25 per cento in più di quelli contati nello stesso periodo del 2017, che si erano attestati intorno ai 200 mila. L’incasso per l’amministrazione comunale, per ora soltanto teorico (meno di una multa su tre viene pagata nei tempi previsti), è di circa 20 milioni di euro. Con questi fondi - secondo quanto previsto dalla legge e guardando le cifre inserite nella manovra economica di quest’anno - il Campidoglio punta tra l’altro a finanziare la manutenzione delle strade (3,5 milioni), la segnaletica orizzontale e verticale (1,4 milioni) e l’illuminazione pubblica (4,5).
LA TECNOLOGIA <QA0>
Ormai un verbale su cinque viene elevato grazie ai dispositivi elettronici di ultima generazione, palmari e street control: basti pensare che l’incremento più rilevante rispetto allo scorso anno riguarda proprio le multe ai danni di auto ferme in sosta vietata o in doppia fila. Ma le contravvenzioni con lo street control hanno un difetto: il più delle volte l’automobilista non sa neanche di essere stato multato - lo scoprirà soltanto diversi giorni dopo, quando la sanzione gli sarà notificata a domicilio - e soprattutto l’auto resta in doppia fila, continuando a costituire un pericolo per la viabilità.
LE RIMOZIONI <QA0>
Il servizio di carro attrezzi comunale è praticamente fermo dal novembre del 2015, a causa di una gara d’appalto che non riesce ad arrivare a conclusione. Da un lato c’è quindi la raffica di multe, ma dall’altro non si elimina l’ostacolo alla sicurezza stradale. Nelle intenzioni del Campidoglio nel 2018 si sarebbe dovuto arrivare a 40 mila auto rimosse, quando lo scorso anno le automobili rimosse sono state soltanto 2.700, con i mezzi messi a disposizione dai depositi giudiziari che prendono in custodia le vetture. Una situazione che andrà risolta al più presto, per dare un senso (non solo di cassa) alla lotta senza quartiere contro la sosta selvaggia.
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