Il Ceo Fendi Serge Brunschwig: «Artigiani e street artist per far sognare i giovani»

Maestri artigiani e street artist per Les Journées Particulières di Fendi
di Simona Antonucci
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Sabato 13 Ottobre 2018, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 19:04
Arte contemporanea e tradizione. Millennials e patrimonio classico. Street artist e artigiani. Con il savoir-faire che contraddistingue la maison romana, Fendi presenta le sue giornate particolari. «Un evento», spiega Serge Brunschwig, Ceo da febbraio, «che è un po’ il simbolo di chi siamo: una casa che ha le radici nell’artigianato di alta qualità e che si sviluppa nella creatività dell’haute couture, contaminandosi con il mondo di oggi».
 
 


In occasione di Les Journées Particulières, iniziativa promossa dal gruppo LVMH, lo spazio espositivo al Palazzo della Civiltà Italiana a Roma, si trasforma in un vero e proprio laboratorio di sperimentazione: «Fino al 4 novembre», spiega Brunschwig, «i nostri maestri artigiani saranno “in vetrina” per mostrare il loro lavoro e aprire un dialogo con l’universo dei graffiti, dei selfie e del web, ma soprattutto per permettere ai giovani di sognare».

Un sogno nella moda?
«È un sogno possibile e realizzabile. Ma se non si conosce non riesce neanche a sognare. Ed è per questo che abbiamo messo su questa squadra di maestri che sarà qui a disposizione del pubblico e degli studenti delle scuole per spiegare, raccontare, trasmettere una passione assoluta. E per avvicinarci al linguaggio dei ragazzi abbiamo invitato degli street artist che potranno creare in diretta su una parete a loro dedicata. Nasceranno così composizioni uniche con materiali di scarto: tavolette con intarsi di pelliccia, ispirate ai murales».

Una performance con artigiani e street artist?
«Arriveranno specialisti, ma anche apprendisti, dal centro di pelletteria di Bagno Ripoli, a Firenze, dove nascono le borse, la squadra che realizza le scarpe da Porto San Giorgio, gli orologiai dalla Svizzera, rappresentanti di Fendi Casa da Forlì e i maestri pellicciai da Roma. E divideranno la scena con otto writers. Per noi è molto importante celebrare la nostra griffe, mettendo in contatto la tradizione e le suggestioni del contemporaneo. E soprattutto divulgare i segreti di questi mestieri agli studenti che un giorno dovranno decidere della propria vita».

Una mission educativa? O un varco nel mercato dei Millennials?
«Sono due fronti diversi. Quello educativo per noi è centrale quanto l’altro. Con il sostegno di Fendi è stata aperta una scuola a Casperia, per apprendisti del ready to wear, l’Accademia di Sartoria Massoli. Vorremmo far arrivare ai ragazzi un messaggio positivo: che il mondo dell’artigianato della moda è affascinante. E raggiungibile. I contatti con i Millennials si sviluppano anche su piattaforme digitali, per esempio con il progetto di comunicazione F is For, o con gli eventi qui al Palazzo».

Dopo gli interventi di restauro negli scorsi anni e il sostegno a mostre e istituti d’arte, continuerà il vostro impegno con la Capitale?
«Il 24 verrà inaugurata la mostra su Picasso e la scultura alla Galleria Borghese, realizzata con la nostra partnership. Roma è al centro delle nostre attenzioni. Le radici sono qui».

E Roma le piace?
«Adoro questa città e spero di restarci a lungo.
Arrivo dalla Francia. Condividiamo storia e tradizione». 
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