Città del Vaticano – Ultimamente era stato contestato nella basilica di Washington, al grido di: vergogna dimettiti. Il cardinale americano Donald Wuerl da quando è scoppiato il caso McCarrick dopo la denuncia di monsignor Viganò, è stato costretto ad accelerare le sue dimissioni. Le coperture che ha dato all’ex cardinale molestatore di seminaristi hanno reso la sua permanenza a capo dell’arcidiocesi americana sempre più difficile. Tecnicamente le dimissioni le aveva presentate allo scoccare dei 75 anni, ma Papa Francesco lo aveva pregato di rimanere ancora un po’, come è in genere la prassi. L’esplodere del caso McCarrick ha reso tutto più complicato. La sua uscita di scena e' stata accompagnata da una lettera personale di Papa Francesco che lo nomina amministratore apostolico fino all’annuncio del suo successore. Un escamotage che dimostra che il Papa gli riserva stima, cosa che non ha fatto con i 5 vescovi cileni dimissionati recentemente sempre per una storia di coperture ai pedofili. Nel testo il Papa elogia il cardinale Wuerl per la decisione da lui presa di lasciare l’incarico per il bene della Chiesa e della sua unita’. «Riconosco nella tua richiesta - scrive il Papa a Wuerl - il cuore del pastore che, allargando lo sguardo per riconoscere un bene maggiore che puo’ giovare alla totalita’ del corpo, privilegia azioni che sostengano, stimolino e facciano crescere l’unita’ e la missione della Chiesa al di sopra di ogni tipo di sterile divisione seminata dal padre della menzogna, il quale, cercando di ferire il pastore, non vuole altro che le pecore si disperdano».
Nominato arcivescovo di Washington nel 2006 da Benedetto XVI succedendo all’allora cardinale McCarrick - poi sanzionato da Papa Francesco che gli ha tolto la porpora a seguito di una fondata denuncia per abuso su un minore avvenuta a New York nei primi anni Settanta - Wuerl aveva già presentato le dimissioni nel novembre 2015, al compimento dei canonici 75 anni. Ma aveva
ottenuto una proroga.
«Possiedi elementi sufficienti per giustificare il tuo agire e distinguere tra ciò che significa coprire delitti o non occuparsi dei problemi, e commettere qualche errore. Tuttavia, la tua nobiltà ti ha
condotto a non usare questa via di difesa. Di questo sono orgoglioso e ti ringrazio», ha scritto Francesco nella sua lettera a Wuerl.