Maker Faire, l'Ad di Eni, Descalzi: ecco la nostra scommessa per superare il petrolio

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Venerdì 12 Ottobre 2018, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 14:58

«Maker Faire vuol dire fare cose innovative, in un contesto energetico che ha bisogno di ridurre i costi, di impattare meno l'ambiente e che ha bisogno di usare tutto ciò che è intorno a noi, come i rifiuti, con un grandissimo contenuto energetico, come una futura fonte di energia». Così l'Ad di Eni, Claudio Descalzi, al termine della sua visita al Maker Faire, di cui Eni è main partner. «Bisogna innovare - ha rimarcato l'Ad - e per farlo servono delle tecnologie, ma bisogna avere i fisici, i matematici, i biologi, ovvero tutte quelle persone che sono motivate ad implementare l'innovazione». «Per un'azienda che fa petrolio e gas - ha aggiunto - puntare sulle rinnovabili e trasformare il settore chimico e della trasformazione, entrare nel nuovo filone della digitalizzazione, è un modo per motivare i nostri professionisti, ingegneri matematici e fisici, che hanno trovato una strada nuova, di successo che impatta positivamente sull'ambiente».

Quanto alle stime americane sul prezzo del petrolio, che potrebbe superare i 100 dollari a barile, dice: «In questo momento ci possono essere dei picchi. Siamo in una fase ancora molto altalenante. Quello che auspico, per pote fare degli investimenti, al di là del prezzo, è che ci sia una stabilità: che non ci siano dei salti in alto o indietro, perché poi si bloccano gli investimenti. E questi investimenti che noi facciamo, ci servono anche per puntare su queste nuove tecnologie, per andare al di là del petrolio. I prezzi troppo alti fanno male ai consumatori: ci vuole stabilità. Ma il petrolio sta creando le premesse per andare al di là del petrolio stesso».
 

 

Quello di Eni è lo stand più grande di tutto il Maker Faire Rome – The European Edition: con i suoi 500 mq, all'interno del Padiglione 6, è dedicato al tema dell'economia circolare, argomento cardine dell'intera edizione della manifestazione fieristica, su cui l'azienda del cane a sei zampe punta come modello di business. L'intento è quello di sviluppare comportamenti e azioni tese a ridurre le emissioni globali di gas serra, al fine di raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima.

Nello stand, progettato dallo Studio Carlo Ratti Associati, è stato allestito un ristorante circolare che mostra l'impatto concreto sulla vita quotidiana delle eprsone, di tre tecnologie Eni: dalla valorizzazione della frazione organica del rifiuto solido urbano trasformato in energia e biocarburante, alla produzione di biodiesel dagli oli di frittura esausti, al riciclo di polistirene per la produzione di materiale per isolamento termico. Tre esempi di come quello che per alcuni è uno scarto, in realtà diventa un'opportunità di crescita.

(intervista di Marco Pasqua / video Davide Fracassi - Agenzia Toiati)
 

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