Roma, buche e strade a rischio, record infortuni nel 2018: 10mila al pronto soccorso

Roma, buche e strade a rischio, record infortuni nel 2018: 10mila al pronto soccorso
di Lorenzo De Cicco
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Venerdì 12 Ottobre 2018, 07:40 - Ultimo aggiornamento: 08:59

Non è un record di cui andare fieri. Anzi, getta una luce ancora più sinistra sulla situazione delle strade nella Capitale. Strade pericolose, tra buche in successione, strisce stinte o scomparse del tutto, alberi mai potati da anni che si allungano fino a coprire le luci dei semafori. E così, dal primo gennaio al primo settembre 2018, oltre 10mila romani sono finiti al pronto soccorso con una frattura rimediata in un incidente stradale: +11% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.

GINOCCHIA E BACINI
Ginocchia, femori, avambracci e bacini. La casistica è varia, ma è il dato finale, nel suo complesso, ad allarmare: oltre 1.200 accessi in più nei reparti d’emergenza rispetto al 2017. Questo dicono i bollettini degli ospedali dell’Urbe. I pronto soccorso che hanno accolto più pazienti con fratture sono quelli del policlinico Umberto I, del San Camillo, del San Giovanni, del policlinico Gemelli, ma anche del Pertini, del Casilino, del CTO e del Santo Spirito. Circa il 20% delle fratture, a Roma, è causato dagli incidenti stradali. Un numero in continua crescita, un migliaio di pazienti in più all’anno dal 2016. Se il trend, come purtroppo pare probabile, si confermerà, a fine dicembre si dovrebbe tagliare lo sciagurato traguardo di 14mila fratture l’anno tra tamponamenti, investimenti, scivoloni per le buche e sui marciapiedi malconci.

FLOP MANUTENZIONE
Si fa fatica a non notare che il numero degli infortuni cresca col progressivo deterioramento delle strade, con i crateri che si moltiplicano sull’asfalto e le pennellate delle strisce pedonali che sbiadiscono fino a diventare tracce indistinte. Certo, nella statistica giocano anche altri fattori. L’ultimo rapporto dell’Aci ha detto che il 26% degli incidenti del 2017 è stato causato dalla velocità eccessiva, il 23,7% dalla guida distratta, il 22,4% dai segnali non rispettati. Dietro a tamponamenti e sinistri, insomma, c’è spesso un mix di ragioni. Ma anche la qualità della carreggiata, inevitabilmente, fa la sua parte. Ecco perché, a leggere i numeri che arrivano dai pronto soccorso, viene in mente il pantano degli appalti per la manutenzione stradale, dove ancora oggi devono essere licenziate alcune commesse pubbliche pensate per il Giubileo della Misericordia di tre anni fa. STRAGE DI PEDONI I rapporti degli ospedali confermano in sostanza quanto viene scritto nei dossier interni della Municipale. I documenti che abbiamo svelato martedì su queste colonne certificano un aumento degli incidenti: sulle strade dell’Urbe, da gennaio al 9 ottobre, sono stati investiti 1.348 pedoni. In 43 sono morti, gli altri 1.305 sono rimasti feriti. Il 14,5% di tutti gli incidenti con feriti riguarda l’investimento di passanti. E il 42% delle vittime attraversava sulle strisce. In generale, da inizio anno su vie e piazze della città sono stati registrati 22.685 incidenti, vale a dire 2.520 ogni mese. Più di quelli che si erano registrati l’anno passato, 30.140 in totale, cioè 2.511 sinistri di media al mese.

I morti, solo nel territorio del Comune di Roma, sono 107 negli ultimi nove mesi e si arriva a 126 prendendo in considerazione anche la provincia. L’anno scorso erano stati 140. Numeri da strage che, a questo ritmo raccapricciante, è facile prevedere anche nel 2018. 

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