Le centrali elettriche a carbone del Paese asiatico sono in perdita, se venissero chiuse la Cina non solo si ritroverebbe a risparmiare ingenti somme di denaro ma sarebbe anche in linea con l'Accordo di Parigi sul clima.
La Cina conta oltre 1.000 centrali a carbone operative che producono 127 miliardi di tonnellate di emissioni di C02 nel corso della loro vita. Entro il 2040 il 95% delle centrali elettriche potrebbe registrare delle gravi perdite a livello economico, a causa dei costi legati alle normative sull'inquinamento e al prezzo crescente del carbonio. Lo studio di Carbon Tracker suggerisce quindi di investire in impianti eolici al posto di continuare a far funzionare gli impianti a carbone. Sostituire il carbone con un'energia rinnovabile e pulita.
«Se la Cina non riuscirà a dismettere gli impianti a carbone, il mondo non riuscirà a contenere i pericolosi cambiamenti climatici. La nostra analisi dimostra che è negli interessi finanziari della Cina ritirare il carbone in modo coerente con l'accordo di Parigi», ha commentato così lo studio realizzato il responsabile del settore energetico e delle utility di Carbon Tracker.
Lo studio arriva subito dopo il monito lanciato dal gruppo scientifico dell'Ipcc:operare tagli molto più profondi all'uso dei combustibili fossili in particolare il carbone per mantenere l'aumento del riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali.
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