Manovra, Salvini cerca di rassicurare: «Non metteremo le mani nei conti degli italiani»

Manovra, Salvini cerca di rassicurare: «Non metteremo le mani nei conti degli italiani»
di Alberto Gentili
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Giovedì 11 Ottobre 2018, 11:51
«Non ci saranno patrimoniali e non preleveremo soldi dai conti correnti e neppure chiederemo le fedi nuziali per salvare il Paese». Parole di Matteo Salvini, questa mattina in un’intervista a Radio radicale. Parole con le quali il vicepremier e ministro degli Interni intende rassicurare gli italiani, ma che rivelano il grado di tensione che c’è nel governo. E nei palazzi delle istituzioni.

La situazione si fa sempre più complessa. Lo spread è tornato a salire e con esso il costo dell’indebitamento dello Stato che rischia di bruciare le risorse faticosamente (e dolorosamente) accantonate per rispettare le promesse elettorali e non perdere consensi alle elezioni europee del prossimo maggio: il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero. Riforme il cui costo secondo gli analisti è insostenibile anche perché non garantirebbe all’Italia la crescita economica promessa. Inoltre a dicembre si chiuderà l’ombrello della Banca centrale europea che con l’acquisto dei titoli di Stato in questi anni ha limitato gli attacchi speculativi e l’ascesa del differenziale con i Bund tedeschi. Poi, come se non bastasse, tra pochi giorni sul Paese cadrà la mannaia del giudizio delle grandi agenzie di rating (Standard and Poor’s e Moody’s) che già ieri con Fitch hanno lanciato un allarme minacciando il declassamento del debito italiano.
Un epilogo che metterebbe in ulteriore difficoltà il governo giallo-verde. Se infatti Luigi Di Maio e soprattutto Salvini hanno messo in conto la bocciatura dell’Unione europea di una legge di bilancio che si annuncia con 22 miliardi di nuovo deficit e sono pronti a usare la procedura di infrazione in una campagna elettorale giocata contro Bruxelles, una forte tempesta finanziaria renderebbe la situazione esplosiva. Lo spread alle stelle, il declassamento del sistema Paese e di conseguenza delle banche, potrebbe far spirare davvero venti da crisi greca. Non a caso già si parla, nonostante le smentite e le promesse di tirare dritto, di una correzione in corsa della manovra economica con una riduzione dell’impatto (e dunque della platea dei beneficiari) del reddito di cittadinanza e della riforma della legge Fornero. Se di fronte a una crisi di sistema ciò non dovesse avvenire, vorrebbe dire che sarebbe vera l’accusa rilanciata oggi dal segretario del Pd, Maurizio Martina: «Questo governo vuole portare l’Italia fuori dall’euro».


 
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