Manovra, Di Maio: «Nessun piano B, sul Def non si torna indietro. Questa Europa è finita»

Manovra, Di Maio: «Nessun piano B, ma sul Def non si torna indietro»
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Sabato 6 Ottobre 2018, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 12:35

«Nessun piano B» sulla manovra da far scattare in caso di un'emergenza spread a 400, e «deve essere chiaro» anche a Bruxelles, perché sulla manovra «il Governo non arretrerà». Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, lo sottolinea a margine di una visita al Villaggio Coldiretti. Dopo la lettera arrivata dai commissari Moscovici e Dombrovskis ci sarà «una fase di interlocuzione» con la Commissione Ue ma, ribadisce, «indietro non si torna».

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«C'è una vera e propria guerra contro il made in Italy e noi la dobbiamo combattere con tutte le nostre forze - ha detto ancora Di Maio -. Questi sono giorni importanti, non sono venuto alla Coldiretti per alzare i toni con l'Europa anche perché diciamoci la verità questa Europa qui tra sei mesi è finita». «Tra sei mesi ci sono le elezioni europee e - ha aggiunto - come c'è stato un terremoto politico in Italia il 4 marzo, ci sarà un terremoto politico alle elezioni europee di maggio». «E questo significa che finalmente molte delle istanze che sono state tradite e ignorate - ha concluso - arriveranno al Parlamento europeo con il triplo, con il quadruplo della forza che hanno avuto in questi anni». 

«Ci aspettavamo che questa manovra non piacesse a Bruxelles, adesso inizia una fase di discussione con la Commissione ma deve essere chiaro che indietro non si torna», dice Di Maio. E sottolinea: «Questa non è una manovra che deve sfidare Bruxelles. È una manovra che deve ripagare il popolo italiano di tanti torti subiti», su pensioni, lavoro, risarcimenti «per chi è stato truffato dalle banche e dai precedenti Governi», e per «chi ha diritto di pagare meno tasse perché sono imprenditori o partite Iva. Questo è il nostro obiettivo, poi ci sarà una interlocuzione nei prossimi mesi e nelle prossime settimane».

«Apprezzo», dice Di Maio, «il fatto che sia stata mandata a mercati chiusi. Abbiamo tutto il weekend per discutere di questa lettera a mezzo stampa, ma deve essere chiaro che questo Governo non arretra. Adesso il ministro Tria inizierà una interlocuzione con le istituzioni, il presidente Fico sarà nei prossimi giorni a Bruxelles. Saremo tutti compatti e faremo un gioco di squadra per spiegare alla Commissione Europea che gli italiani hanno bisogno di queste misure e che non sono misure spot ma finalmente cambiamo la vita delle persone». Preoccupazioni in vista della scadenza del 15 ottobre? «No, non sono preoccupato, perché dopo tanti anni abbiamo scritto una manovra del popolo. E quando si aiuta la gente non si può essere preoccupati. Sono tranquillissimo».

E ancora: «Le previsioni non si fanno sui se. Noi siamo convinti che quello sarà il tasso di crescita e con quella crescita riusciremo a ripagare il debito e abbassare il deficit». Poi aggiunge:  «Le misure di cui abbiamo discusso in questi giorni sono solo una piccola parte, adesso nella Legge di Bilancio dovranno entrare norme per rendere più veloce e trasparente la Sanità, ci saranno norme per l'export ed il made in Italy, e provvedimenti per la sburocratizzazione». «Abbiamo tanto ancora da fare», sottolinea. Sul fronte delle imprese «il miglior modo per aiutare gli imprenditori e lasciarli in pace. Dobbiamo abolire un bel pò di legge. Io ne abolirò 240» con il nuovo codice del lavoro, e «decine e decine di certificazioni verranno eliminate, saprete quali nei prossimi giorni».

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