Verona, sì del Consiglio comunale a mozione contro l'aborto: favorevole anche il capogruppo Pd

A Verona il consiglio comunale approva una mozione contro l'aborto: a favore anche esponenti Pd
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Venerdì 5 Ottobre 2018, 16:24 - Ultimo aggiornamento: 22:46
Polemiche e protesta a Verona, dopo che ieri notte è giunta all'approvazione una mozione leghista antiabortista passata anche con l'ok della capogruppo del Pd. La mozione definisce Verona «Città a favore della vita», contiene espressioni critiche nei confronti della legge 194 a 40 anni dall'approvazione, e prevede finanziamenti ad associazioni cattoliche che hanno l'obiettivo di promuovere iniziative contro l'aborto. Ed è un caso nel caso il voto favorevole della capogruppo dem, Carla Padovani, nota per le posizioni ultra-cattoliche e già al centro di polemiche per avere preteso di essere tolta da un video targato Pd con la prima unione gay a Verona.

Una voto, quello di Padovani, che il segretario Maurizio Martina bolla come «un grave errore perché non si può tornare al Medioevo» e che viene censurato dal candidato alla segreteria Nicola Zingaretti che avverte: «No ai colpi di mano contro la 194».

In rivolta le donne del Pd con la senatrice Valeria Fedeli e la vicecapogruppo alla Camera Alessia Rotta che chiedono le dimissioni di Padovani. Per Barbara Pollastrini la capogruppo «non ha la consapevolezza del proprio ruolo di rappresentante del Partito Democratico». Duro anche il giudizio della responsabile diritto alla salute della segreteria Pd, Marina Sereni, che ha definito «del tutto sbagliato e incomprensibile» il voto di Padovani. «Esterefatta e schifata» si è detta Monica Cirinnà. «Va bene gli appelli all'unità, ma se deve essere un fritto misto - ha spiegato - io non ci sto. Il Pd deve essere un partito fieramente di sinistra». «Una vergogna. Vogliamo tornare sotto i ferri delle mammane?! Giù le mani dalla #194» ha twittato infine Laura Boldrini (Leu).

La contestata mozione era stata presentata dal consigliere leghista Alberto Zelger, e sostiene fra l'altro che la depenalizzazione decisa 40 anni fa avrebbe «contribuito ad aumentare il ricorso all' aborto quale strumento contraccettivo e non ha affatto debellato l'aborto clandestino». Concetto, questo, già oggetto di pesanti contestazioni da parte dei partiti di sinistra e laici, ma anche dell'ex sindaco Flavio Tosi, che al momento del voto è uscito dall'aula assieme agli esponenti della sua lista. Il documento è passato con 21 voti e 6 contrari. Oltre al sindaco Federico Sboarina e alla sua lista «Battiti», è arrivato a sorpresa anche il sì della democratica Carla Padovani.

La maggioranza aveva cercato, senza riuscirci, di far mettere all'ordine del giorno una mozione per la sepoltura dei feti abortiti anche contro la volontà della donna coinvolta.
Come in una precedente seduta nella quale era stato illustrato il testo, inoltre, si sono presentate le attiviste del movimento femminista «Non una di meno», vestite come le ancelle della serie tv "Handmaid's Tala" (tratto dal libro di Margaret Atwood) che racconta un presente distopico in cui ancelle vengono costrette a diventare oggetto per la riproduzione.


 
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