Paragone attacca il Tg1: «Apertura sul Pd ridicola». I dem: intimidisce i giornalisti

Tg1
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Lunedì 1 Ottobre 2018, 20:23 - Ultimo aggiornamento: 20:26
Nuova polemica sul Tg1. Il senatore 5 stelle Gianluigi Paragone attacca il telegiornale della rete ammiraglia per lo spazio dedicato al Pd nel giorno della manifestazione in piazza del Popolo. Dura la reazione dem che parla di intimidazione.

«I telegiornali amici non portano mai bene. I telegiornali nemici ma onesti portano consiglio. I telegiornali vendicativi sono una scorrettezza, a maggior ragione se sono pagati coi soldi del canone. Ed è quello che ormai accade puntualmente col Tg1. Ieri, domenica, l'edizione delle 20 (cioè la più seguita) ha aperto con la manifestazione del Pd. In poche parole, l'infantilismo del direttore (altrimenti dovrei scrivere il "tremendo dilettantismo") ha inventato come nelle favole un'attualità tutta sua: la notizia più importante in Italia era l'adunata del Pd», scrive in un post sul blog delle Stelle Paragone, capogruppo M5S in Vigilanza.

«Detto con tutto il rispetto per l'autonomia dei direttori (ci mancherebbe altro), trovo scorretto che gli italiani che pagano il canone Rai debbano subire l'informazione di chi palesemente sta cercando un nuovo posto al sole a scapito di informazioni serie su ciò che sta accadendo nel Paese reale. Ripeto: criticare la nota al Def è nelle prerogative di una redazione matura, ma addirittura metterla in secondo piano perché c'è da omaggiare il Partito di riferimento sfonda il senso del ridicolo», attacca ancora Paragone. 

«Le accuse rivolte da Paragone al Tg1 sono insieme scorrette e tendenziose», replica il dem Michele Anzaldi, segretario della Commissione Vigilanza Rai. «Secondo lui, i giornalisti del Tg1 - sottolinea anzaldi - dovevano ignorare quella che secondo le redazioni online era alle 20 la notizia più importante? Se l'avessero fatto, quella sì che sarebbe stata una favoletta invece che una notizia. D'altronde, le considerazioni di Paragone sono quelle di chi non ha mai diretto né un tg né un quotidiano. E in ogni caso, gli sconsigliamo di ingaggiare una gara sulle presenze in Piazza del Popolo perché quando, a marzo, i 5 Stelle ci hanno chiuso la campagna elettorale, allora davvero c'erano quattro gatti. Invece che insultare ingiustamente i giornalisti del Tg1, Paragone dovrebbe apprezzarne la serietà che, nonostante l'assenza di un piano editoriale, continuano a fare il loro lavoro con impegno e rigore.
L'elezione nei 5 Stelle ha trasformato Paragone, da giornalista anomalo con chitarra al collo, a triste ragioniere tendenzioso», conclude Anzaldi.

«Il distratto parlamentare grillino Gianluigi Paragone, nella sua enfasi censoria, non si è accorto che la notizia della manifestazione del Pd apriva non solo il TG1 ma anche il Tg2, il TG3, il TG5 e il Tg de La7. Paragone, quindi, ha voluto mandare un messaggio minatorio al TG1? Perchè la sua è una vera e propria intimidazione contro chi si è
limitato a dare conto, al pari di altre testate, di una iniziativa di grande rilevanza pubblica. Cosa ha disturbato il deputato grillino Paragone? La grande partecipazione di persone stufe di questo governo? Se ne faccia comunque una ragione, il servizio pubblico non è la Casaleggio associati che fa passare solo quello che vuole il capo. Oppure è nervoso e vuol nascondere che il PD è in piazza tra le persone mentre il governo si ritrova da solo sui balconi?». Lo afferma Davide Faraone, componente del Pd in commissione di Vigilanza. 

«L'attacco di M5S al Tg1 è un gravissimo tentativo di intimidazione e ingerenza nei confronti dell'autonomia delle testate giornalistiche Rai. Ieri la manifestazione del Pd in Piazza del Popolo era senza dubbio il principale evento politico della giornata: è assolutamente deontologicamente corretto che i Tg gli abbiano dedicato lo spazio dovuto. Evidentemente i grillini non sopportano i giornalisti con la schiena dritta, eppure sono proprio questi
giornalisti a fare un ottimo servizio pubblico, ben riconosciuto da milioni di cittadini, visto che il Tg1 è cresciuto
costantemente negli ascolti negli ultimi mesi ed è di gran lunga il principale Tg italiano, proprio grazie alla sua autorevolezza e credibilità. Del resto, scegliendo Foa a Presidente Rai in combutta con Salvini e Berlusconi, M5S dimostra di preferire il modello 'propagazione fake news', che ha permesso a M5S di dilagare ma che è il contrario di quel che serve ad una corretta informazione». Così il Senatore Pd Francesco Verducci, della Commissione di Vigilanza Rai. 

 
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