Tra il 1950 e il grande sciopero del 1954 si svolsero notevoli lotte per l'imponibile e per ottenere lavori di bonifica e una forte azione per il patto di compartecipazione. Più simbolica sembrò essere l'azione per l'applicazione della legge Gullo - Segni sulle terre incolte, mentre quella per la legge Stralcio, se dapprima scontò incertezze e oscillazioni presenti nel sindacato e nella sinistra, in un secondo momento nella provincia si organizzò una mobilitazione notevole. La limitatezza delle superfici messe a disposizione per l'assegnazione dall'ente Delta e il modo stesso in cui queste assegnazioni vennero fatte, ingenerarono nella popolazione un profondo malcontento. Le attribuzioni vennero fatte con criteri discriminatori soprattutto di matrice ideologica; inoltre a causa della limitata estensione del fondo, molti assegnatari furono costretti ad abbandonarlo: di qui le ragioni delle lotte per la promulgazione di una legge di reale riforma fondiaria.
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