Nadia Toffa sbotta sui social: «Imparate a non giudicare e fatevi un giro negli ospedali»

Nadia Toffa sbotta sui social: «Imparate a non giudicare e fatevi un giro negli ospedali»
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Mercoledì 26 Settembre 2018, 08:28 - Ultimo aggiornamento: 27 Settembre, 12:05

Nadia Toffa non ci sta. La conduttrice, che dal 30 settembre tornerà alle Iene insieme ad Alessia Marcuzzi, risponde sui social alle critiche contro alcune sue frasi pubblicate durante l'uscita del libro in cui la Toffa racconta la sua battaglia contro il cancro. Al centro della polemica frasi del tipo «Il cancro è un dono. Se ci sono riuscita io può sconfiggerlo chiunque» che hanno scatenato una pioggia di commmenti.

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«Gli webeti proprio perché ebeti continuano a ridere della parola dono - scrive - Non ho mai sostenuto di essere fortunata ad avere il cancro. Sono pazza secondo voi? Probabilmente chi non capisce e ride per fortuna sua non è mai entrato in un reparto di oncologia pediatrica. I Bambini lì sorridono e ridono non perché felici ne’ perché si sentono fortunati di avere il cancro ma perché hanno spirito di sopravvivenza e sanno che la vita continua nonostante la malattia e così i loro genitori che sono con loro a sostenerli ogni giorno cercando di portatgli allegria. Sono scemi? O si sono trovati in quella situazione e cercano di sopravvivere? Chiedetevelo davvero! Il cancro è un dono per loro? Avessero potuto scegliere cosa avrebbero deciso per i loro figli? Quel destino infame? Ne sono felici? O Provano solo a essere sereni per dare coraggio ai loro piccoli.Tra l’altro sono gli stessi psicologi e medici a dire che un atteggiamento positivo aiuta. Motivo per cui esiste la clownterapia».
 



E ancora: «Fin dall’esordio della mia malattia ho sestenuto che l’unica speranza che abbiamo contro il tumore è la medicina. Con radio e chemio.....uniche cure esistenti....Magari con la forza di volontà si potesse guarire.... non è ovviamente così ma di certo un atteggiamento positivo aiuta e questo lo dice la scienza non la sottoscritta. Dunque imparate a non giudicare e fatevi un giro negli ospedali o a casa dei malati oncologici. Non c’è un funerale in corso perché le persone sono ancora vive e sono felici di esserlo e così le persone che li assistono ovviamente, con dolore e strazio ma con resilienza. Non credo sia difficile provare a immedesimarsi. Provateci anche per poco. Fate uno sforzo su. Forse forse riuscite a capire. Sono stata in zone di guerra...in Iraq per la precisione e dove esplodono le bombe i bambini giocano a pallone. E le mamme preparano il te. La vita è più forte e sono convinta che quei bambini che giocano non offendono i soldati e nemmeno quelle mamme che preparano da mangiare ai loro figli».

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