Tutto nasce quando la giovane nigeriana, in Italia con l famiglia da quando aveva sei anni, ha trovato un lavoro a Rovigo. «Ho frequentato tutte le scuole a Verona - racconta - dopo il diploma in tecnico di laboratorio chimico-biologico, all'istituto professionale per l'industria e l'artigianato Fermi di Verona mi sono laureata all'Università di Milano, in Scienze e Sicurezza chimico-tossicologiche dell'Ambiente, facoltà di Scienze del Farmaco. Ho quindi trovato impiego nel laboratorio chimico di un caseificio, in provincia di Verona, ma siccome il lavoro sarebbe terminato agli inizi di ottobre, dato che dovevo sostituire una ragazza in maternità, ho deciso di inviare diverse richieste di lavoro nelle province a me vicine. Una ditta polesana che si occupa di ricerche in campo farmaceutico mi ha contattata per un colloquio conoscitivo a metà giugno e a metà agosto mi hanno detto che avrei potuto iniziare a lavorare in centro a Rovigo ai primi di settembre. Mi sono quindi subito attivata per cercare un appartamento, ma non pensavo fosse così difficile: è diventato un incubo. Ho anche cambiato destinazione, optando anche per paesi vicini, come Bosaro, o le frazioni, tipo Grignano, ma una volta arrivata all'appuntamento per vedere l'appartamento in affitto mi è stato detto chiaramente che siccome sono nigeriana non si fidano. Eppure nell'appartamento dove ho sempre vissuto con la mia famiglia nessuno si è mai lamentato di noi, dato che abbiamo sempre pagato gli affitti in tempo». Nel frattempo, fino a quando la situazione non sarà risolta, una collega di lavoro ha deciso di ospitare la ragazza nella sua casa in un quartiere alle porte della città.
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