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di Enzo Vitale

L'Fbi cercava un pornopedofilo non gli alieni, risolto il mistero dell'Osservatorio

L'Osservatorio solare Sunspot nel New Mexico
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Giovedì 20 Settembre 2018, 20:44 - Ultimo aggiornamento: 21 Settembre, 13:22
Il solito burlone aveva prefigurato un'improvvisa e imminente esplosione solare, mentre qualcun altro, addirittura, l'avvistamento di una navicella aliena.

Ma il Sunspot Observatory, l'Osservatorio solare del New Mexico chiuso in fretta e furia dall'Fbi lo scorso 6 settembre, da lunedì è tornato in servizio permanente effettivo.

Il mistero, almeno secondo le ultime dichiarazioni ufficiali di Aura (Association of Universities for Research in Astronomy), l'associazione delle università Usa per la ricerca astronomica, è stato risolto: sia la struttura scientifica che il vicino Ufficio Postale della città erano stati evacuati per una indagine volta a scoprire un sospetto criminale informatico.


(Un agente davanti all'Osservatorio solare Sunspot nel New Mexico)

LE INDAGINI
Le indagini dell'Fbi si erano concentrate già dallo scorso luglio su un custode, o meglio, su un addetto alle pulizie, sospettato di utilizzare il servizio internet wireless della struttura per inviare e ricevere materiale pedopornografico. Gli investigatori statunitensi avevano scoperto che il download del materiale proveniva da un indirizzo IP (Internet protocol address)  dell'osservatorio di Sunspot stesso.

Il direttore della struttura James McAteer, in seguito, aveva anche riferito all'Fbi il ritrovamento di un portatile non di proprietà degli astronomi su cui aveva osservato materiale «Non buono», in sostanza materiale pedopornografico. Attraverso minuziosi monitoraggi i federali sono riusciti poi a individuare i momenti esatti in cui veniva inviato il materiale. In seguito, attraverso controlli incrociati, sono finalmente arrivati all'addetto alle pulizie.

IL GIALLO SI COMPLICA
Ma la questione non si era esaurita lì in quanto, una volta resosi conto di essere stato scoperto, l'uomo aveva cominciato a fare pericolosi commenti sulla sicurezza dell'Osservatorio fino a minacciare, secondo quanto riportato dai media locali «che il sito o qualcuno poteva essere preso di mira. Era solo una questione di tempo». In base a ciò il direttore e l'Fbi avrebbero preso la decisione di chiudere ed evacuare la struttura per questioni di sicurezza. La mancanza di informazioni, dunque, era stata presa proprio per non inficiare il corso delle indagini.


(L'ingresso dell'Osservatorio sbarrato fino a qualche giorno fa)

COSA FA L'OSSERVATORIO
Il Sunspot Observatory è in funzione dal lontano 1947. Nel corso degli anni ha subito diverse ristrutturazione ed ora fa parte della Rete di osservatori solari statunitense.
A dirla tutta, il sito scientifico che tanto a fatto parlar di se' in  questi giorni, è situato in un'area che, a sua volta, è stata spesso al centro dell'attenzione di ufologi e ricercatori del genere. Si trova a circa 200 chilometri da un luogo che fu al centro delle cronache nel 1947 per il caso del cosiddetto incidente di Roswell. All'epoca si parlò addirittura del recupero della salma di un extratterestre deceduto a causa dell'impatto della sua astronave con il suolo.
Ma non finisce qui. L'osservatorio non è lontano dal luogo in cui fu fatta esplodere The Gadget, la prima bomba atomica prodotta dai laboratori di Los Alamos, proprio in Nuovo Messico nel luglio del 1945.

COMPLOTTISTI A BOCCA ASCIUTTA
Ad ogni modo le teorie aliene e distruttive che si erano propagate negli scorsi giorni vengono così smentite e la profezia raccontata nel film Segnali dal futuro con Nicolas Cage è rinviata a data da destinarsi: il giorno del giudizio può attendere.
 
 
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