Pedofilo filmava tutti gli abusi su un 11enne: in manette a Frosinone

Pedofilo filmava tutti gli abusi su un 11enne: in manette a Frosinone
di Annalisa Maggi
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Domenica 16 Settembre 2018, 17:51 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 07:29
Abusi sessuali su un minore, l’orco finisce in manette. Sono andati avanti per oltre un anno gli episodi che incriminano un insospettabile quarantenne di uno dei delitti più abominevoli che si possano commettere in quanto indirizzati a persone che non hanno la forza e la capacità di reagire. Come nel caso della storia che vi raccontiamo e che ha per protagonisti un tredicenne (all’epoca dei fatti ne aveva 11) e il suo aguzzino, un quarantenne non sposato che vive con i genitori.

Entrambi risiedono in un paese del Nord della Provincia. Lui è un amico di vecchia data dei genitori e avrebbe dovuto aiutare l’adolescente nell’utilizzo del computer; invece sono cominciati gli abusi, andati avanti per oltre un anno, fino a quando la vittima non ha raccontato quello che gli stava accadendo. La prima ad accorgersi di un mutamento nell’atteggiamento quotidiano del figlio è stata la madre che si è insospettita e, pian piano, è riuscita a farsi raccontare il motivo della sua angoscia.

Il quadro che è venuto fuori era un chiaro e sconcertante disegno criminoso attuato dall’uomo che, in tempi diversi, dall’inizio del 2017 fino alla scorsa primavera, ha approfittato della giovanissima età della vittima, costringendola a subire rapporti sessuali. Non solo. Lo ha filmato e ha prodotto materiale pedopornografico del ragazzo in atteggiamenti inequivocabili che custodiva nel suo pc. Dopo aver raccolto la denuncia della famiglia, che in tutta questa brutta storia è stata vicina in maniera esemplare al figlio adolescente, i carabinieri della Compagnia di Alatri hanno avviato le indagini.

Nel corso dell’incidente probatorio, avvenuto con il supporto di uno psicologo e con dovizia di particolari, il minore ha confermato di aver subito abusi sessuali. Le indagini tecniche hanno portato a rinvenire, all’interno del computer di proprietà dell’arrestato, ulteriori immagini che ritraggono altri minori in atteggiamenti sessuali espliciti.
Insomma, il minore che aveva avuto il coraggio di liberarsi del suo fardello, non era il solo ad essere caduto nella rete del quarantenne. L’inequivocabile responsabilità penale del pedofilo, appurata nel corso dell’intensa attività investigativa svolta dai Carabinieri che hanno ricostruito minuziosamente la brutta vicenda, ha portato gli investigatori ad avanzare la richiesta di una misura cautelare tesa ad evitare la reiterazione del reato.

La richiesta è stata accolta pienamente dal Tribunale che ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere per il quarantenne che ora si trova nel carcere di Frosinone e dovrà difendersi dalle infamanti accuse di violenza sessuale aggravata in danno di un minorenne, prostituzione minorile, pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico.
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